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Vecchio 06-04-2022, 03.51.59   #10518
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Uno dei collegi più antichi e rinomati della città di Los Archoras è il “San Giuseppe della Sacra Famiglia”, che prende nome dalla chiesa di San Giuseppe intorno alla quale venne costruito secoli fa. Fondatrice fu la Badessa Roberia, personaggio ormai entrato nella leggenda e circondato da un alone quasi mitico. Teologa, missionaria e avventuriera, la Badessa Roberia girò in lungo e in largo attraverso terre in gran parte sconosciute per anni, ritirandosi a Los Archoras solo in età avanzata, legandosi subito ai Duchi Taddeidi e godendo di privilegi ecclesiastici particolari. Come detto molte furono le leggende intorno alla figura della badessa, la più celebre delle quali riguarda il denaro con cui costruì il collegio di San Giuseppe. La badessa infatti non aveva fondi al suo arrivo a Los Archoras, nonostante ciò però riuscì a far erigere la scuola in poco tempo, abbellendola con un vasto cortile e un giardino pensile, oltre che rivestire la chiesa con preziosi marmi policromi. Da dove provenivano le grosse risorse con le quali la Badessa Roberia costruì la monumentale scuola? Nel corso dei secoli si sono fatte varie ipotesi, come quella secondo la quale furono i Taddeidi a finanziare la costruzione, anche se all'epoca in cui risale la scuola i duchi non erano ancora signori di Capomazda. Si è pensato allora a qualche donazione ricevuta dalla badessa durante i suoi viaggi, ma ella amava più frequentare i poveri che i ricchi signori. Altri invece avanzano ipotesi più fantasiose, come quella in cui la furba badessa avrebbe ingannato il diavolo in persona, spingendolo a costruire la scuola in cambio della prima anima a varcare la sua soglia, per far poi entrare un cane prima di qualsiasi persona. Ma sono teorie fantasiose. Dove dunque la Badessa Roberia trovò le risorse per una simile costruzione?

“Ehi, aspetta...” disse la ragazzina dal caschetto nero, stanca di correre “... abbiamo fatto le scale di corsa... ma perchè mi hai portato qui sulla torre?” Fissando il ragazzino dagli occhi azzurri che le stava davanti.
“Volevo farti vedere una cosa...”
“Ma non è l'ora della ricreazione” lei perplessa “e se le suore ci trovano qui saranno guai!”
“Sta calma, nessuno ci scoprirà.” Lui facendole l'occhiolino. “Hai visto che panorama si vede da quassù? Con un solo sguardo si può abbracciare buona parte della città e il Sole tramontando rende i vicoletti immersi fra colori tutti diversi, come fosse un labirinto.”
“Si, è molto bello da quassù...” mormorò lei.
“Sai chi fu l'eroe del labirinto più famoso?”
“Chi?”
“Teseo... entrò nel labirinto di Cnosso, dal quale nessuno poteva uscirne, neppure il mostruoso Minotauro rinchiuso fra i suoi cunicoli e le sue botole...” raccontò lui fissando il Sole calante sulla città “... ogni hanno Atene doveva offrire come tributo 9 bambini e 9 bambine per sfamare il Minotauro.”
“Che cosa orribile!” Esclamò lei.
“Teseo arrivò a Cnosso e aiutato da Arianna entrò nel labirinto, uccise il mostro e portò in salva i bambini e le bambine.”
“E sposò Arianna?” Chiese lei.
“No, lei sposò il dio Dioniso.” Rispose lui. “Vieni, è ora...” prendendola per mano e portandola verso i muri della torre.
“Ehi, dove andiamo?” Lei tirata da lui.
“Guarda!” Indicando i muri lui, che grazie alla luce del tramonto iniziavano a brillare di infiniti riverberi, a scintillare di riflessi senza fine e a emanare balenii che parevano voler gareggiare con l'ultima luce del Sole dormiente.
“E' incredibile...” ammirata lei “... io... non avevo mai visto nulla di simile... cosa hanno questi muri che li rende così meravigliosi?”
“Dietro i mattoni, all'interno della calce solidificata le suore hanno nascosto un tesoro...” lui guardando lei negli occhi.
“Un tesoro?”
“Si.” Annuì lui.
“Che tesoro?”
“Un tesoro che proviene da lontano, di cui nessuno sa nulla.” Svelò lui. “Un tesoro formato da ciò che restò di quello usato per costruire questa scuola.”
“Tu come fai a saperlo?”
“Lo so.”
“Come?”
“Perchè io diventerò l'uomo più ricco del mondo, come lo furono il re Salomone, il Prete Gianni e il barbaro Alarico che fuggì con tutti i tesori di Roma.” Con una luce negli occhi lui.
“E come?” Lei ammaliata. “Vorresti rompere questi muri e rubare il tesoro delle suore? Finiresti all'Inferno!”
“No, ma cercherò e troverò ciò che resta di questo tesoro.”
“Ciò che resta?”
“Si...” sicuro lui “... in questi muri c'è solo una parte delle pietre preziose che la Badessa Roberia portò dal suo ultimo viaggio. Io voglio cercare il luogo in cui la badessa le prelevò per poi portarle qui a Los Archoras.”
“Di che luogo parli?”
“Delle Miniere di San Giuseppe, dove si trovano le pietre più preziose del mondo.” Svelò lui con occhi sognanti, come se fosse un eroe di un romanzo d'avventura.
“Si...” piano lei, stringendosi nelle spalle, per il fresco dell'imminente sera “... vedo i tuoi occhi e so che troverai quelle miniere... ma...” esitò “... non le troverai per me...”
“Non vuoi essere una principessa?”
“Si, ma credo che tu troverai per un'altra il tuo tesoro...” sorridendo piano lei, malinconica “... e io sarò come Arianna...” accarezzandogli il viso, con uno sguardo triste.
Lui la guardò, ma in quel momento arrivò una suora, che richiamò i 2 ragazzini e li riportò giù, nella mensa.
Il Sole era ormai tramontato e le preziose pietre incastonate nei muri della scuola di San Giuseppe brillavano ora di una luce diversa, soffusa e magica, quasi a riflettere sulla terra lo scintillio eterno delle stelle nel cielo.

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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO

Ultima modifica di Guisgard : 07-04-2022 alle ore 17.41.45.
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