Gwen lasciò il negozio di Rust e si ritrovò per le strade del borgo, sempre con in testa il pensiero di come affrontare Herbert al suo ritorno a casa.
Intanto, nel bosco, Destresya aveva seguito l'uomo incappucciato fino alla piccola cappella.
"Pio anacoreta..." disse l'uomo col cappuccio "... a giudicare dal profumo di fagioli che ento bollire nella pentola e l'aroma di pane raffermo cotto nel loro sugo, beh, dubito io abbia interrotto le vostre orazioni, nè tantomeno il vostro digiuno. Sono un pellegrino e giungo ora da queste parti, chiedendo la vostra ospitalità ben certo che non la rifiuterete."
"Figliolo..." il monaco dall'interno "... siete impertinente e lesto, ma la mia mensa è ben umile e questi pochi fagioli non basteranno neppure per uno solo di noi. Proseguite verso Monsearcl e lì troverete ristoro. Vi accompagnerà la mia Benedizione."
"No, partirò all'alba verso il Taburn e sono certo che il doveroso ufficio del vostro ordine non mi negherà ospitalità, buon eremita." Insistendo l'uomo incappucciato.
Allora la porta della cappellina si aprì ed un corpulento monaco, dall'aria seccata, si affacciò dall'uscio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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