Lessi attentamente il fascicolo, così attentamente che il caffè si raffreddò senza quasi che me ne accorgessi.
C'erano molte cose in quel fascicolo, ma anche molte mancanze.
Dov'erano i reati che aveva commesso per finire nel braccio più duro del penitenziario?
E il nome? Non erano riusciti ad estorcerglielo, possibile?
Mi appuntai brevemente i punti salienti di quel fascicolo sul taccuino mentre la mia mente vagava.
Il direttore Corcion aveva detto che quel detenuto non aveva bisogno di una perizia psichiatrica, eppure a me sembrava l'esatto contrario.
Non avevo mai incontrato un detenuto che ne avesse così tanto bisogno.
La cosa mi lasciò perplessa e pensierosa per lunghi istanti.
Dopodichè, mi alzai e raggiunsi una delle sale per la riabilitazione dove ricordavo di averne viste per un programma di confessioni anonime organizzato per l'ala 3.
Ne presi una tutta bianca e andai alla cella 69, tenendo in mano sempre il mio fascicolo.
"Dategliela!" dissi alle guardie porgendo la maschera "Ammanettatelo e portatemelo nella sala 2!" ordinai, prima di dirigermi nella sala adibita alla terapia dei soggetti peggiori.