La musica era come ipnotica, avvolgente, ammaliante.
Penetrò lieve nell'animo di Gwen, animando i suoi sensi e mostrandole luoghi lontani, selvaggi, fiabeschi e romantici.
Contrade e lande esotiche, fatte di laghi incantati ai piedi di irti monti dalle nevi perenni, i cui pendii divenivano dolci pascoli di canti pastorali, fra le rovine di templi abbandonati dagli uomini e dagli dei.
Sentì il ritmo intrigante dei balli majari, delle filastrocche greche e dei canti turchi.
Tutto attraverso quella porta chiusa che sembrava sempre più l'accesso ad un porto egeo, aperto ai mari ed alle rotte di sirene, di ninfe e di versi perduti.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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