Ho cominciato a leggere "Merlino", sono circa a metà. Che dire... Sinceramente ci sono troppi concetti, troppi spunti di riflessione, di discussione, di analisi, non è possibile riassumere tutto in un breve commento.
Ad ogni modo non ho mai letto qualcosa del genere, questo è un romanzo che si fa saggio, o un saggio travestito da romanzo, in bocca a Merlino si mette tutto ciò che gli esegeti e i posteri hanno sempre creduto di poter associare all'allegoria di Re Artù, oltreché il concetto della "totalità" del Cavaliere come prototipo umano, come complexio oppositorum capace di vivere di violenza e di pietà, di competizione e generosità, di guerra e di pace, di Satana (nell'accezione "miltoniana", cioè come lotta contro l'ignoranza e la cieca obbedienza al dogma) e di Dio.
La migliore lettura, finora, di questo mio 2011, e una delle migliori di sempre.
Aggiornerò il mio commento con il procedere della lettura.
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Un Cavaliere è devoto al valore, il suo cuore conosce solo la virtù,
la sua spada difende i bisognosi, la sua forza sostiene i deboli,
le sue parole dicono solo verità, la sua ira si abbatte sui malvagi
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