Discussione: Romanzo Excalibur (Bernard Cornwell)
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Vecchio 03-01-2009, 22.30.21   #13
llamrei
Dama
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llamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamba
Interessante visione la vostra che potrei in parte condividere ma che mi sento, in questo caso, di pormi dalla parte opposta.
Di Cornwell mi piace lo stile asciutto, diretto e particolare che usa nell'esporci la sua visione delle cose; è una persona competente in materia quindi descrive attentamente i particolari rispettando l'epoca e contesto storico; non ho letto solo questa saga ed è per questo che ho preso a cuore questo scrittore, in quanto ha avuto la capacità di coinvolgermi. Ecco: questi sono i motivi per cui Cornwell è posto ai vertici della mia lista degli autori preferiti A parte questa mia visione personale dell'autore, vi dico il perchè, invece, questa saga mi piace. A differenza vostra, Sir, mi è piaciuta perchè per la prima volta ho visto un (re) Artù uomo normale con i suoi limiti e le sue debolezze. Non che un "vero" re Artù non ne abbia avute: in qualsiasi forma letteraria esso sia stato messo per iscritto ne balzano all'occhio diverse (basti ricordare la sua prima e grande debolezza che lo ha portato poi alla sua sconfitta: la sua "collaborazione" alla creazione di colui che amerà/odierà, Mordred, non secondo il sorvolare sull'infedeltà della sua compagna). Ho visto un uomo normale, attorniato da uomini normali che vivevano/sopravvivevano in un contesto non facile, non circondati da alte mura che li proteggessero e non vestiti di armature splendenti. Insomma: per una volta ho apprezzato la storia di un uomo, Derfel, che raccontava della sua amicizia con una persona più carismaticha di altre e che aveva compiuto qualcosa di eccezionale senza aspettarsi alcun merito.

Fermo restando che io sono strettamente e fortemente legata alla tradizione arturiana raccontata da Malory...ma quella di Cornwell, permettetemi, è stata una dolce e "reale" deviazione del percorso
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