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Vecchio 26-11-2013, 18.27.03   #1273
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Quel clamore.
In un attimo fu il caos.
Ad un tratto entrò nella stanza un soldato con un foglio che mostrò subito a Jacopo.
“Cosa...” disse Simone “... cosa accade?”
“Maledizione...” mormorò Jacopo “... maledizione...”
“Le brutte notizie” fissandolo Simone “non migliorano non comunicandole!”
“Ferdinando è sbarcato sull'Isola del Giglio...” rivelò Jacopo “... e pare che oltre trentamila Ferdinandisti sono pronti a combattere per lui...”
Intanto il popolo circondò il palazzo.
“Cosa accadrà ora?” Spaventato Simone.
“Ho già chiamato rinforzi dalle caserme...” fece Jacopo “... poi parlerò col ferro...”
Ad un tratto si udirono altre grida.
Stavolta molto più vicine.
“Capitano...” entrando un soldato “... hanno forzato i cancelli e sono penetrati nelle prigioni... stanno liberando i detenuti...”
Jacopo uscì insieme a quel soldato.
“So che cercate Mirabole” avvicinandosi Altafonte a Clio “ma forse dovreste preoccuparvi più di vostro fratello ora...” la fissava.
Erano gli stesi occhi di Mirabole.
Ora lei lo sapeva.
Il cavaliere si voltò poi verso Elisabeth.
“Andatevene...” guardandola “... nessuno vi fermerà... sono troppo impegnati a contare i dannati che fuggono dai gironi infernali...”
Simone intanto se ne stava a guardare dalla finestra, con lo sguardo terrorizzato.
“Simone Missani...” mormorò Altafonte “... fra tanti disperati che lasciano queste prigioni, uno solo invece resta... quel ragazzo, rammenti? Lo calunniasti con Jacopo de' Gufoni... per cosa? Per l'onore... ora però è tornato a perseguitarti...”
Simone lo fissava.
Poi riconobbe gli occhi.
Fece un passo all'indietro e precipitò dalla finestra.
Restò tuttavia aggrappato alle lancette dell'orologio che si stavano congiungendo sul XII.
Era ormai Mezzogiorno.
Un urlo disumano e il viceprocuratore restò stritolato.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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