Discussione: Ardea de'Taddei
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Vecchio 07-01-2010, 01.30.39   #139
Guisgard
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ARDEA DE' TADDEI

LXXIII

“La bellezza è il divino alone della creazione
che aleggia su tutte le cose.”
(Pindaro)


Ardea per qualche indefinito istante restò adagiato sul morbido cuscino, quasi rasserenato dall’eterea atmosfera di quel luogo.
Poi, fissando quella misteriosa donna che gli stava accanto, chiese:
“Dove sono?”
“Nel palazzo della regina Alaida.” Rispose la donna con una delicatezza ed una gentilezza che sembravano soffiare sull’animo di Ardea.
“Cosa è successo?” Chiese confuso Ardea. “Non ricordo…”
La donna si avvicinò al letto ed il sottile alone luminoso, tiepidamente diffuso nella stanza, si posò sui suoi occhi.
E quegli occhi, di un intenso verde, simile a gocce di quel mare vergine che accoglie e culla le bianche isole greche dell’Egeo, finalmente incontrarono gli occhi del cavaliere.
Ed egli ne restò rapito.
“Siete stato trovato all’interno del palazzo con il vostro compagno.”
“Biago!” Disse Ardea alzandosi di scatto. “Dov’è ora?”
La donna lo fermò posandogli una mano sul nudo petto.
Poi, delicatamente, lo spinse a stendersi di nuovo sul letto.
Quella mano, morbida e soave, quasi come una carezza si era posata sul suo petto, causandogli un intenso brivido.
“Dov’è Biago?” Chiese Ardea. “Voglio sapere dove si trova!”
La donna accese una candela che si trovava su un mobiletto accanto al letto.
E, quasi come un incanto, tutto intorno ad Ardea prese forma e colore.
Egli vide così il bellissimo volto di quella donna.
Il suo viso era morbido e soffice, tondo e perfettamente proporzionato.
La pelle era vellutata come una pesca e le sue labbra erano superbamente dipinte sul quel volto di classicheggiante splendore.
Una cascata di capelli ricci e luminosi, di un biondo leggiadro ed armonioso, simile al lucente oro di un rigoglioso campo di grano, incorniciavano ed impreziosivano quel miraggio di rara bellezza.
Ed un diadema, adornato di piccole ma preziose pietre colorate, teneva spinta all’indietro quella folta e luminosa chioma, conferendole riflessi aurei che sembravano aleggiare attorno a quella celestiale figura.
Quella donna era un inno alla bellezza più alta e più viva.
Un immagine di sensualità, fascino e piacere, privilegio per pochi eletti.
Ardea restò senza parole, mentre vigorosi brividi percorrevano il suo corpo.
“Il vostro compagno” rispose la donna con il suo delicato accento “sarà presto processato.”
“Processato?” Ripeté Ardea. “Per cosa?”
“Siete stati entrambi sorpresi nel palazzo” rispose la donna “ed il processo decreterà se il vostro compagno sia o meno una spia.”
“Ma c’ero anche io!” Disse Ardea. “Anche io dovrei essere processato!”
“La vostra sorte” rispose con un filo di voce quasi sussurrato quella donna “sarà deciso direttamente dalla regina.”
“Perché?” Chiese turbato Ardea.
“Perché questa è la volontà di Alaida.”
“Come può quella donna essere tanto potente?” Chiese Ardea. “Chi le ha conferito tale potere?”
La donna fissò per qualche istante Ardea con il suo luminoso sguardo.
“Solo il duca può investire qualcuno di un simile potere sulle sue terre” aggiunse Ardea “e di certo non lo ha fatto con quella donna!”
La misteriosa donna allora accostò il suo volto a quello di Ardea, quasi a sfiorarne le labbra.
“Cosa rende più forti, secondo voi?” Chiese la donna, mentre il suo alito accarezzava le labbra di Ardea. “Il potere o la bellezza?”
Ardea, come rapito ed incantato da quella donna, non rispose nulla.
Poi, dopo qualche istante,disse:
“Se la mia vita dipende da quella donna, allora voglio vederla!”
La misteriosa dama soffiò sulla candela, spegnendone la fiamma.
“La vedrete presto, non temete.” Rispose con una voce che sembrava vivere di sensuali sospiri.
Battè poi le mani ed un istante dopo si aprirono le porte di quella stanza.
Ed insieme alla luce, che invase ogni angolo di quell’ambiente, entrarono anche quattro donne, vestite come soldati ed armate di scintillanti ed alte lance.


(Continua...)
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