Nel palazzo subito le ancelle si avvicinarono al futuro Arciduca.
“Mio signore, finalmente!” Esclamò una.
“Oh, quanto tempo!” Le fece eco un’altra. “Sapete… questo inverno è stato molto freddo… soprattutto la notte!”
E tutte risero.
“Eh, amiche mie…” sospirò Icarius “… le notti però si preannunciano fredde anche per questa Primavera!” Gettando uno sguardo su sua moglie che saliva le scale.
“E cosa suggerite, mio signore?” Domandò maliziosa l’ancella.
“Beh, dovendo decidermi a prendere qualcuno dei miei impegni sul serio…” rispose sarcastico “… da buon signore penserò io al vostro problema…”
E, fissando Talia, tutte le ancelle risero maliziose.
Poi, congedatosi dai presenti, Icarius salì le scale, raggiungendo sua moglie.
“Sono ammesso nel santuario?” Chiese con tono sarcastico. “O forse la mia presenza non è ben accetta.” Sorrise e lanciò uno strano sguardo su Pascal che lo fissava.
“Sai, ricordo benissimo la nostra ultima discussione, avvenuta proprio in questa stanza…” continuò “… mi dicesti… si, mi dicesti che non avevi più intenzione di passare i tuoi giorni a litigare… men che con me, specificasti…” sorrise ed aggiunse “… ma, tranquilla… non ti disturberò di certo… e non c’è bisogno che tu ti chiuda dentro… non prenderò con la forza ciò che posso trovare comunque ad ogni angolo di strada…”
Si avvicinò poi alla porta per uscire, quando si arrestò di colpo.
“Perché se volessi entrare” disse senza voltarsi “non sarebbe certo una porta chiusa a fermarmi!” E tirò un calcio, sfondando la porta e facendo saltare giù dal letto Pascal.
Un attimo dopo uscì dalla stanza.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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