Nigros Vitos, grande cacciatore di tesori letterari, riuscì ad avere, grazie all’amicizia con il Gastaldo, l’accesso all’importante biblioteca di Aceriopoli, dove erano custoditi codici, testi, lettere e documenti di inestimabile valore.
Il filosofo era in cerca di alcune lettere che, secondo la tradizione, Boezio scrisse al senato di Roma e nelle quali dimostrava la sua innocenza agli occhi del re goto Teodorico.
Il grande intellettuale non riuscì mai a mostrare quelle lettere e fu così giustiziato con l’accusa di alto tradimento.
Nigros, ora, per conto del vescovo, voleva chiarire a tutti la posizione di Boezio e ridare onore alla sua memoria.
Ma proprio mentre cercava quelle importanti lettere, per caso portò alla luce un volume antichissimo.
Nigros, guardando la fattura del libro, ebbe subito uno strano sentore: quel testo recava simboli massoni e alchemici.
Tuttavia, era sigillato da una cintura di ferro chiusa da una serratura a forma di disco solare.
Per aprire la serratura occorreva una combinazione, ossia una parola chiave e l’unico indizio era rappresentato da queste singolari parole incise sulla serratura:
“Diverse volte, varie volte, più volte, una serie di volte.”
Nigros portò con sé il volume e tentò di ragionare su quel misterioso arcano.
Alla fine riuscì a risolverlo, riconoscendo la parola celata in esso e ad aprire il misterioso volume.
E voi, dame e cavalieri di Camelot, riuscite, come il filosofo Nigros, a risolvere quest’enigma?