Talia sorseggiava la sua cioccolata calda, quando all'improvviso sentì alcuni ragazzi parlare fra loro.
“Ci sono stato...” disse uno.
“Dove?” Chiese un altro.
“Ad Afravalone...”
“Ah, quel videogioco...”
“Si ed è fantastico!” Esclamò il primo. “E non è un semplice videogioco, fidatevi!”
“E com'è?” Domandò il terzo fra loro.
“E'...” entusiasta il primo “... è come la vita reale... anzi, meglio... cioè, è come la vita reale se fossimo stati fortunati! Se avessimo avuto tutto!”
“Mio padre dice che ti friggono il cervello...” mormorò il secondo.
“Si, ti fanno diventare un lobotomizzato.” Aggiunse il terzo.
“E comunque non ho certo tutti quei soldi per andare sulla loro giostra!” Esclamò il secondo.
“Guardate qua...” tirando fuori dallo zaino un libro, il primo che aveva parlato “... I Pilastri di Afravalone... è il libro da cui hanno tratto il videogioco...”
“E di cosa parla?” Chiese il terzo.
“Io l'ho sentito in tv...” intervenne il secondo “... parla di un regno sterminato, minacciato da... come lo hanno definito? Aspetta... ah, si... in pratica è...”
“Signorina...” all'improvviso il cameriere a Talia “... desidera altro?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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