Lucidor portò i suoi occhi neri su Gwen, seguiti da un lieve sorriso.
"Perdonatemi, madamigella, ma temo di non potervi rivelare ciò che mi chiedete." Fissandola. "Vi ringrazio comunque, sento già sollievo." Sfiorandosi il collo graffiato.
"Prego, madama." Disse il vecchio a Destresya.
La ragazza si ritrovò così nell'ampia corte di quel castello gotico e monumentale.
Tutto pareva antico e venerabile fra le sue mura e una strana apatia, come un sonno senza fine, sembrava insistere su quel luogo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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