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Vecchio 01-07-2008, 13.55.38   #5
Hastatus77
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Conclusioni:


"... La conclusione principale è che re Artù e il suo regno vanno cercati nella regione di confine tra quelle che oggi sono la Scozia e l'Inghilterra. Le sue dodici battaglie furono combattute per la gran parte qui, e i suoi accampamenti erano qui. Con ogni probabilità nacque in questi paraggi, qui crebbe, qui si sposò e qui venne mortalmente ferito. La sua battaglia, ancora non localizzata, che si sa svoltasi sul fiume «Dubglas», fu combattutra probabilmente a Douglas, sul fiume di questo nome sulla costa orientale dell'isola di Man. L'ultima sede del suo tesoro fu molto probabilmente presso Avalon, oggi chiamata isola di San Patrizio, adiacente all'isola di Man, o sulla costa occidentale di Man di fronte all'Irlanda. Per questo buon motivo la mitologia dell'Irlanda e i riferimenti a Patrizio, il santo o il successivo abata, si sono insinuati nel materiale arturiano o vi sono sempre stati. ..."

"... La storia e la letteratura conducono entrambe direttamente a luoghi reali nella regione di confine tra gli antichi regni dei Pitti e un'Inghilterra già conquistata e occupata dagli Angli e dai Sassoni durante la vita di re Artù. ..."

"... Nella battaglia di Camlan la guardia scelta di re Artù e i membri della Tavola Rotonda morirono prima del re. Da quel momento non ci fu nessuno che mettesse in salvo i suoi archivi. Il suo corpo fu portato, vivo o morto, all'isola di Avalon. Questa a sua volta cadde nelle mani degli incursori Vichinghi. Tutto fu distrutto, bruciato e portato via. Non rimase nulla. Nel corso di una letteratura secolare, però la memoria di re Artù è sopravvissuta. ..."

"... La ricerca è iniziata con la Storia dei re di Britannia di Goffredo di Monmouth... La sua opera è stata esaminata minuziosamente per poter determinare se il suo libro valesse la candela. ... Goffredo sapeva che re Artù era vissuto in un mondo antico, non nel Medioevo. Vide che il re era venuto al salvataggio della Britannia alla caduta di Roma e subito dopo il ritiro dall'isola delle forze romane occupanti. Re Artù tentò di bloccare la diffusione dell'insediamanento anglosassone oltre la Nortumbria. Riuscì, molti ritengono, a conservare largamente un regno celtico nel Nord della Britannia. Goffredo sapeva anche che re Artù era cristiano, ma io direi che era membro della Chiesa celtica, Chiesa sul punto di essere rimpiazzata dal cattolicesimo romano. ..."

"... Merlino curò l'infanzia e l'educazione di re Artù, organizzò la sua prova di merito facendogli trarre la spada o croce dall'incudine di pietra a Carlisle, lo aiutò nella scelta della sposa, presiedette in qualche occasione la Tavola Rotonda, registrò la storia del regno di re Artù, ebbe le funzioni di astronomo di corte e sopravvisse alla morte di Artù. ..."

"... Le storie delle avventure di Lancillotto e Galvano presentano la generazione più giovane di eroi, ufficiali di campo di Artù che portavano la spade Excalibur in nome del re, come simbolo del loro potere derivante da lui, come l'imperium romano. Galvano invecchia nel corso delle sue avventure e il viso si copre di cicatrici e viene sostituito dal fiero Lancillotto, molto più giovane. Come scuri angeli vendicatori, sono entrambi vittime sacrificate alle arti della guerra. Galvano, sembra, crebbe nel Galloway e ad esso fu associato, ma il suo tutore, chiamato «papa» Sulpicio Severo, ha un nome troppo comune perchè possiamo rintracciarlo in quel secolo. Il molto più brillante Lancillotto ci dà meno problemi, una volta identificato come lo sconosciuto re Anguselus di Scozia..."

"... Abbiamo risposto alla domanda sull'estensione del suo regno: è il Border Country di Scozia con Berwick, Carlisle, Dumbarton e stirling ai quattro angoli. Abbiamo risposto anche alle domande sul genere di guerra che Artù conduceva su un terreno così difficile e montuoso. Artù combatteva battaglie campali, poi si ritirava raggruppandosi e iniziava una guerra di logoramento, con azioni ritardanti e con una varietà di atti di terrorismo psicologico come gli attacchi notturni. Distruggeva le terre dei nemici, bruciava le palizzate per circondare l'avversario come bestiame, o tendeva agguati. Minacciava, lusingava, scongiurava, prometteva, e così guidava uomini e flotte.
Il re poteva sempre ripiegare sulle due fortezze di ancoraggio nella zona di Carlisle, dove tra le paludi dell'estuario dell'Eden era al sicuro dall'inseguimento, e dalle quali poteva dirigersi in fretta verso le isole. Le fortezze dei quattro angoli del suo regno, tutti porti di mare, fungevano da depositi per armi e da centri di raduno. I Britanni sotto Artù potevano facilmente disperdersi, scomparire silenziosamente sopravvivendo nelle Tweed Uplands, o nascondersi nei burroni e nelle valli profonde di quelle zone. Dappertutto si riversavano i guerrieri per servire sotto questo rinominatissimo tra i re guerrieri; qualcuno come Galvano e Lancillotto, rimanendo con lui fino alla morte. Artù vinse tutti i suoi scontri, come è da tutti riconosciuto, fino a Camlan. ..."

Fonte: "Il mito della tavola rotonda" di Norma Lorre Goodrich
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..."


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