Nel frattempo, nell'oscuro e balsfemo seno del bosco, Guisgard e Talia stavano assistendo ad una delle deliranti cerimonie degli Atari.
Nessuno aveva mai visto un simile rito.
Nessuno tra i viventi.
"Si, si creerà abbastanza confusione da ritrovarci un attimo dopo un centinaio di quei fanatici contro decisi a farci la festa!" Disse Guisgard dopo la proposta di attacco di Talia. "Ora lasciatemi pensare... e smettete di far roteare quel coltello, che mi rendete nervoso..."
Il cavaliere si guardò intorno, massaggiandosi la mascella, coperta da leggera barba.
Ad un certo punto, appoggiandosi ad una semicolonna, si accorse che queste era instabile e pericolante.
"Avete voglia di dar sfogo ai vostri bollenti spiriti, milady?" Chiese sarcastico a Talia. "Bene, allora spingete questa semicolonna in direzione dell'altare... e se vi sembra troppo pesante..." aggiunse facendole l'occhiolino "... allora usate la lingua, la vostra arma più letale!"
I due così cominciarono a spingere.
Ad un tratto la colonna cominciò a scricchiolare e finalmente cedette, cadendo di lungo verso l'altare.
Un sordo boato echeggiò nella sala ed i bracieri attorno all'altare si rivoltarono a terra, dando fuoco in breve alle numerosi pelli d'animali che coprivano il pavimento di pietra.
Un attimo dopo scoppiò una confusione generela.
"Presto, spegnete il fuoco!" Ordinò il capo degli eretici ai suoi uomini.
Tutti loro corsero allora fuori dalla sala.
"Presto, liberiamo le due donne!" Urlò Guisgard a Talia.
In un attimo, Llamrei e la ragazza furono liberate, mentre il fuoco cominciava ad invadere ogni angolo della sala.
"Per di qua!" Indicò Guisgard.
Ed i quattro passarono in una piccola apertura laterale, ritrovandosi in un corridoio semibuio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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