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Vecchio 02-11-2010, 16.34.29   #435
Morrigan
Cittadino di Camelot
 
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Morrigan ha un'aura spettacolareMorrigan ha un'aura spettacolare
Quando Louis si fu ritirato nella fucina per dedicarsi al suo tanto alacre quanto misterioso lavoro, Lady Gonzaga annunciò con un sorriso che si sarebbe occupata della cena. Quindi con un inchino rapido, era sparita nell'attigua cucina. Morven la seguì con lo sguardo fino a che non fu inghiottita dall'ombra oltre la porta.

Rimase solo. Nella stanza solo le fiamme fanciulle guizzanti a circondarlo come in una carola, e nel silenzio il crepitare ritmico del legno che si estingueva.
Prese fiato un istante. Da quando si era risvegliato in quella casa, mille pensieri si erano rincorsi nella sua mente, affastellandosi, confluendo in un unico pensiero per un istante verticale che aveva risvegliato in lui grandi sogni, poi erano tornati a dividersi, seguendo sentieri imprevedibili.
Per un attimo si sentì annegare in un mare di perplessità. Guardò l'arco della porta. Louis gli aveva chiesto di tenere compagnia a Lady Gonzaga. Perchè lo aveva fatto? Per cortesia nei confronti della giovane, o per timore che lo avrebbe seguito una volta ancora nella fucina e spiato il suo lavoro?
La curiosità lo pungeva ancor di più, se mai era possibile. Quelle parole del suo ospite a proposito della spada non abbandonavano i suoi pensieri.
Tuttavia, se egli era davvero un cavaliere, non aveva davvero molta scelta. Sia la richiesta esplicita dell'uomo, sia le leggi della cortesia gli imponevano di mettere a tacere il proprio impeto e la propria curiosità, e di recarsi immediatamente da Lady Gonzaga. E tuttavia, senza un vero motivo, Morven ancora esitava nella stanza.... perchè? La fanciulla gli aveva ispirato simpatia al primo sguardo, e di certo non sarebbe stato un compito sgradevole quello di discorrere con lei, tutt'altro!

Convincendosi infine di quelle parole, il giovane si mosse per raggiungere la ragazza nella stanza accanto. Uscì dalla luce del camino, individuò la cucina, ma di colpo si fermò sulla soglia.
Lady Gonzaga era intenta a rimestare il contenuto di una grande pentola che aveva messo sul fuoco. L'odore che da essa esalava era intenso e piacevole, mentre le braccia bianche della ragazza si muovevano energiche e precise intorno a quel paiolo. Vicino al fuoco, il pane era stato messo a scaldare, e il lardo cominciava a sciogliersi scintillante.
Morven fu stranamente colpito alla vista di quella scena.
Quella ragazza di certo doveva essere stanca e ancora scossa da ciò che le era accaduto. Aver camminato a lungo a piedi, essere sorpresa dalla notte in un luogo che non conosceva, chiuedere ospitalità in una casa abitata da soli uomini... eppure, senza nemmeno battere ciglio, stava preparando una cena per loro! Non aveva esitato nemmeno un istante, e il suo cuore gentile aveva voluto esprimere loro la sua riconoscenza con quel gesto!
A quel pensiero, Morven si trovò quasi costretto a paragonare la propria condotta a quella di lei... come aveva ripagato la generosità di sir Louis? Sir Louis che lo aveva salvato, rifocillato e soprattutto gli aveva aperto il suo cuore con schiettezza e sincerità... e lui, come lo aveva ripagato?

Di fronte a quel pensiero, Morven provò una fitta al cuore, e di colpo si sentì molto indegno. In quella casa aveva avuto l'opportunità di incontrare due anime buone e generose, e lui, proprio lui che aspirava ad essere Parsifal, che si faceva vanto dei suoi ideali cavallereschi, proprio lui tra loro era stato il più falso! Aveva ripagato la sincerità con una menzogna, nascondendo i suoi veri pensieri nel fondo del proprio cuore.
Nel momento in cui provò tanta vergogna per il suo operato, Morven non esitò oltre. Si girò, ed in tutta fretta si diresse verso la fucina, dove sapeva che avrebbe trovato il cavaliere.
Vi si diresse con tutto lo slancio del suo cuore e tutta l'avventatezza della sua giovane età. Quasi dovette bloccarsi sulla soglia, stringendo con forza lo stipite di legno brunito.

"Signore, io credo..." esclamò di colpo, con voce piena di urgenza.

Louis sollevò lo sguardo dall'incudine, e in quel momento incrociò gli occhi di Morven. Il giovane cavaliere, alla vista di quegli occhi nobili e leali, si frenò, sentendo che non erano quelle le parole giuste da utilizzare con quell'uomo. Lasciò la presa, abbandonò la mano lungo il fianco e avanzò di qualche passo verso l'incudine.

"Io ho sollevato quella spada!", proruppe allora in un unico fiato.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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