Nello stesso momento, al palazzo di Cartignone, nella biblioteca due figure stavano cercando di decifrare il misterioso linguaggio tatuato sull'uomo ucciso da Guisgard.
E nell'udire le parole di Arowhena, il cappellano sorrise.
"Credo che abbiate colto nel segno, amica mia." Disse entusiasta il chierico. "A questo punto sappiamo a cosa mirano i nostri misteriosi nemici. Vogliono colpire la Chiesa... ma abbiamo ancora alcune domande senza risposta... chi sono in realtà? E perchè torturano a morte delle povere innocenti, rendendole martiri della loro follia?"
Si avvicinò ad una delle finestre e scrutò la notte, prossima all'albeggiare, quasi ad invocare quelle risposte alle sue domande.
"Sant'Ireneo diceva..." aggiunse "... che il Male è sempre vicino al Bene..."
In quel momento qualcuno scese nella biblioteca.
"Avete trovato qualcosa?" Chiese Frigoros ai due. "Qualcosa che ci aiuti a scacciare questo incubo?"
"Non credo che le risposte al nostro dramma" aggiunse Guxio, che aveva seguito il suo signore nella biblioteca "le troveremo fra questi libri... o chiedendole ad una pagana..." concluse fissando con disprezzo Arowhena.
"Mi è stata di grande aiuto, invece." Intervenne il Cappellano. "Lady Arowhena ha il dono della conoscenza unita all'arguzia di intendere e alla sottigliezza nell'interpretare. E questi doni il buon Dio li ha concessi alla nostra dama, senza badare troppo alla sua razza, o alla cultura dalla quale proviene."
E finito di parlare fece un lievo inchino col capo, come segno di osservanza e rispetto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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