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Vecchio 19-10-2010, 02.01.45   #251
Talia
Cittadino di Camelot
 
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
L’atmosfera nella sala delle udienze aveva ormai assunto per me qualcosa di fastidioso che non riuscivo ad identificare... lentamente ero arretrata verso l’angolo più oscuro dell’enorme salone, mi ero appoggiata ad una delle possenti colonne che ne delineavano il perimetro, quasi celandomi alla vista, e da là avevo continuato ad osservare i presenti. Molte cose erano state dette... avevo ascoltato la traduzione del domenicano con la sensazione che fosse per qualche ragione imprecisa, mentre mi aveva molto colpita la spiegazione della donna cavaliere di Camelot, Elisabeth... la osservai con vivo interesse, quasi sopraffatta dall’aura di conoscenza che emanava da quella figura. Un profondo senso di disagio mi aveva invece causato un’occhiata, colta per caso, di Guxio per il frate domenicano... uno sguardo che non avrei saputo descrivere ma che mosse qualcosa nella mia mente.
Infine le parole di sir Belvan... come poteva un uomo essere tanto accorto e, allo stesso tempo, tanto avventato? Un ricordo affiorò da chissà quale angolo della mia memoria e, per un attimo, mi portò via da lì...

L’acqua fredda bagnava i miei piedi mentre io, seduta su di un grosso sasso prominente, li muovevo alternativamente avanti e indietro, osservando le increspature trasparenti e i giochi della corrente. La calma e la quiete di quel luogo si fondevano con la serenità della mia anima, mentre le alte chiome degli alberi, schermando i raggi del sole, inondavano ogni cosa di una luce verde intensa.
“Hai scoperto uno dei miei angoli preferiti...” disse una voce melodica alle mie spalle.
Mi voltai di scatto e vidi mia madre procedere verso di me, camminava lentamente com’era sua abitudine e com’era sua abitudine sorrideva... era bellissima, la più bella visione che io avessi mai visto!
Rimasi ad osservarla per un istante, mentre lei mi raggiungeva e si sedeva vicino a me.
“Vorrei vivere per sempre qui!” le dissi, tornando a guardare l’acqua.
“Lo capisco!” mormorò.
“Allora perché non vuoi che resti?” chiesi per l’ennesima volta con quella determinazione che è propria dei bambini.
Lei mi carezzò delicatamente i capelli: “Non puoi! Il tuo destino è a Cartignone adesso...”
“Papà dice che il destino non esiste!” ribattei “Dice che ogni uomo è il solo artefice del proprio futuro!”
“Tuo padre è un brav’uomo!” si limitò a commentare lei.
Restammo per un secondo in silenzio, mia madre osservava le increspature dell’acqua ma avevo la sensazione che non le stesse vedendo davvero... non era la prima volta che capitava, talvolta avevo la sensazione che, pur fisicamente presente, la mente di mia madre fosse lontana da lì... in quei momenti non avevo mai il coraggio di distrarla.
“La tua strada ti porterà di nuovo qui!” disse lei ad un tratto, battendo le palpebre e tornando a guardarmi “Il tuo destino ti porterà di nuovo in questo bosco e sarai più forte per allora... ma adesso non è ancora il momento. Adesso la tua vita è a Cartignone con tuo padre!”

Mi riscossi... ero ancora nella sala delle udienze, i cavalieri di Camelot stavano uscendo.
Era pura follia uscire nel bosco senza una guida, sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio...
Uscii anche io dalla sala e mi accostai ad una delle ampie finestre del corridoio che si aprivano sul cortile...
Il tuo destino ti porterà di nuovo in questo bosco e sarai più forte per allora...’ risuonò la voce di mia madre nella mia testa, come se mi stesse parlando in quell’istante.
Alzai gli occhi e li spinsi verso l’orizzonte, dove una nuova alba stava nascendo... ‘Cosa devo fare, mamma?’ pensai.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."


Ultima modifica di Talia : 19-10-2010 alle ore 02.22.11.
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