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Vecchio 07-10-2010, 02.58.02   #9
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il palazzo ducale di Cornovaglia dominava l'intera boscaglia circostante, dall'alto di un piccolo e verdeggiante colle.
Il messo vescovile fu accompagnato nella grande sala, dove il duca consumava il suo sontuoso pasto, mentre il suo buffone gli stava seduto accanto, aspettando, come il cane del suo padrone accucciato sotto la sua sedia, un pezzo di carne o un sorso di vino.
"Venite pure avanti..." disse il duca al messo del vescovo.
"I miei omaggi, mio signore." Salutò questi.
"A cosa devo questo onore?"
"Milord, putroppo non per una situazione piacevole..." rispose il messo.
"E voi giungete qui proprio mentre sto mangiando?"
"Perdonate, milord, ma è cosa assai delicata, temo."
"Eh, delicata ma non richiesta.
E' una predica come questa!" Recitò il buffone.
"Parlate, quindi!" Lo esortò il duca. "Restando in silenzio le notizie spiacevoli non migliorano solitamente!"
"Ecco, si tratta di vostro nipote..."
"Cosa è accaduto?" Chiese il duca facendosi serio.
"Mi spiace, milord... ma è stato espulso dall'ordine dei Cavalieri della Luna Nascente..."
"Com'è possibile?" Saltò su il duca. "Sono io che sostengo economicamente l'ordine! E loro mi ricambiano cosi?"
"Calmatevi, mio signore..." cercò di tranquillizzarlo il messo "... stavolta vostro nipote ha davvero esagerato..."
"Al diavolo! Qualsiasi cosa abbia fatto non può giustificare un tale affronto verso di me!"
"Animo indomito, istintivo ed avventato,
così quel ragazzo non sarà mai titolato!" Intervenne il buffone.
"Zitto, bestia!" Lo riprese il duca. "Insomma, io non accetto che mio nipote venga espulso!" Urlò poi al messo.
"Non è definitivo, mio signore..."
"Lo credo bene!"
"Ascoltatemi... si è deciso, insieme al Gran Maestro, che vostro nipote deve imparare un pò di disciplina... è l'ideale sarebbe fargli fare le ossa in una qualche avventura... insomma fargli capire che per un cavaliere conta anche la disciplina e non solo tirare di spada..."
"Mi state dicendo che non ho saputo educare mio nipote?" Chiese contrariato il duca.
"Assolutamente no, milord..."
"E vorrei ben vedere!"
"Cavaliere abile che ben sa tirare di spada,
ma oltre al cuore, anche alla testa bada!" Intervenne il buffone.
"Comunque, sappiate, mio signore..." disse il messo "... che questa cosa la condivide anche sua grazia il vescovo."
Il duca a quelle parole restò in silenzio.
"Potere siprituale e quello temporale.
E' la vita, si sa, questo è normale!" Recitò il buffone.
"E sia..." mormorò il duca risendendosi sul suo seggio "... forse è giunto il momento di far rigare diritto quel benedetto ragazzo... del resto ormai è un uomo..."
"Milord..." disse il messo "... sono certo che vostro nipote, che condivide con voi il nobile sangue blu di queste terre, saprà certo farsi valere."
E detto questo mostrò l'anello vescovile al duca, il quale, sebbene accigliato per la storia dell'espulsione, lo baciò senza indugio.
Un momento dopo, il messo abbandonò la sala.
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