Discussione: Fuga nel Crepuscolo
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Vecchio 17-08-2010, 15.57.29   #702
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Nel frattempo, al borgo, Guisgard era sceso giù dal letto.
Camminava ancora a fatica, ma l'idea di restare ancora in quel letto lo stava facendo ammattire.
Si avvicinò alla finestra e fissò la strada.
"Strano..." pensò "... non sono ancora tornate... forse la madre di Tisson le avrà invitate ad entrare un momento..."
Ma proprio in quel momento vide correre verso la casa Tisson con la zia sulle spalle.
Si lanciò fuori dalla stanza ed attese sulle scale che la porta d'ingresso si aprisse.
Alcuni istanti dopo entrò Tisson gridando.
"Guisgard! Guisgard!"
"Cosa è successo alla zia?" Chiese lui dalle scale. "Dov'è Talia?"
"E' accaduta una disgrazia..." ansimò Tisson "... Talia è stata rapita da due misteriosi indibidui!"
"E tu dov'eri? Avresti dovuto accompagnarle tu a casa!" Gridò con rabbia Guisgard.
"Sono arrivato tardi!" Rispose Tisson raggiungendo l'amico sulle scale. "Ho visto tutto da lontano e quando sono giunto era troppo tardi!"
"Maledetto idiota incapace!" Ringhiò Guisgard prendendolo per la giubba.
"Lui non c'entra!" Urlò la zia. "E' terribile!"
Guisgard si avvicinò e l'abbracciò.
"Come stai, zia?"
"Talia... Talia... che tragedia..." piangeva lei.
In quel momento entrò anche lo zio.
"Cosa accade?" Chiese.
"Talia... povera ragazza... Dio aiutaci... l'hanno rapita... l'hanno portata via..." continuava a gridare disperata la donna.
"Chi è stato?" Chiese lo zio sconvolto. "Come faremo a ritrovarla?"
"Sarei dovuto andare io con loro... o non farle andare affatto!" Disse Guisgard con rabbia mista a paura. "Non posso fidarmi di nessuno... ho sempre fatto le cose da solo..." e fissò Tisson.
"Ora non perdiamo la testa" intervenne lo zio "e cerchiamo di capire cosa è successo. E tu cerca di star calmo, Guisgard!"
"Che il diavolo mi porti! Come faccio a satar calmo?" Urlò lui. "Parlate facile voi!"
"Calmati o sarà peggio, Guisgard!"
"Vedo che ti è tornato il senno!" Gridò allo zio. "Allora solo per il tuo comodo confondi i nomi delle persone! Ed ora lasciatemi in pace! Risolverò io questa faccenda!"
"Deciditi a crescere una buona volta!" Disse lo zio schiaffeggiandolo.
E nella stanza calò un irreale silenzio.
Guisgard chinò il capo e fissò il vuoto della stanza con gli occhi di fuoco.
"Se le accadesse qualcosa... io..."
"Non accadrà nulla, vedrai, ragazzo mio." Rispose lo zio, stringendo la mano sulla spalla del nipote.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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