Discussione: Spiritualità L'ideale cavalleresco e l'ideale amoroso
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Vecchio 30-09-2009, 02.33.22   #5
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Mie dolci dame, ho letto i vostri interventi e come sempre avete dimostrato una sensibilità non comune.
Il dilemma di cui parla questa discussione è vecchio quanto il mondo.
Amore e ragione, passione e razionalità, piacere e dovere.
I pochi esempi che ho citato servivano a dimostrare come anche i grandi e virtuosi eroi cavallereschi hanno dovuto affrontare questa difficile scelta.
Lady Elisabeth, con le sue parole ha incarnato alla perfezione l'idea del cavaliere.
Amore è un compagno costante di chi ama e la sua presenza si sente anche quando affrontiamo le imprese più difficili.
Si narra che Lancillotto riempisse il mondo di straordinarie imprese solo per amore di Ginevra.
Che Rinaldo nella selva incantata, diero ogni immagine e suono, rivedesse la sua bellissima Armida.
E che Sigfrido abbia reso grande il suo nome solo per amore di Crimilde.
Amore rappresenta un completamento per qualsiasi cavaliere.
Anzi, è un ulteriore forza che muove il cavaliere.
Lodo quindi immensamente lady Elisabeth quando afferma che "Amore e' un continuo esercizio di perfezionamento interiore. L'Amore genera sofferenza, tormento perpetuo, gioia e pienezza vitale."
Altamente ispirate trovo anche le parole di lady Zaffiro.
La ricerca dell'armonia tra questi due grandi valori è l'unica salvezza per un cavaliere.
Ed è verissimo anche che, in questa ricerca, non bisogna dimenticare il nostro essere umani e i bisogni che il cuore richiede.
Perchè un cuore inaridito dalla mancanza di amore, rende la vita una costante sofferenza.
Inoltre lady Zaffiro parla dei dubbi che vive un cavaliere sul proprio operato.
E' verissimo. Nella sofferenza più profonda ed atroce, il vero cavaliere arriva ad interrogare, oltre al destino ed al Cielo, anche se stesso.
La paura di non essere degni, di abbandonarsi al peccato, l'ombra del fallimento come cavaliere, sono i frutti che genera questo tormentato dilemma.
Lady Vivian parla di sconvolgimenti che porta Amore quando si presenta nella vita di un cavaliere.
Ed è questa la sua strordinarietà.
Amore rivolta come un guanto la nostra vita.
Annienta ed azzera qualsiasi valore o ideale che possa limitarne la sua divina forza.
Amore non chiede e non patteggia: è una forza primordiale, inarrestabile, che arde ogni cosa, incenerisce ogni limite ed ogni paura, lasciando solo ciò che occorre veramente per potersi dire vivi.
Inoltre lady Vivian parla di scelta coraggiosa.
Si, sono daccordo.
Amare è spesso difficile.
Anzi, più è grande l'amore e più provoca stravolgimenti nella nostra vita.
E sembra strano e paradossale a dirsi, ma per essere davvero felici occorre coraggio.
E anche per giungere al lieto fine, come afferma lady Vivian, occorre il coraggio delle proprie scelte.
Credo quindi che l'ideale cavalleresco, come ogni cosa esistente, non possa prescindere da Amore.
Non vi è grandezza, nè fama, nè gloria, nè tantomeno perfezione senza di esso.
Non è un caso, credo, che ogni grande cavaliere abbia vissuto un grande amore.
Alla fine di ogni vita, ciò che resta è la consapevolezza di aver vissuto solo per amare.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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