Discussione: Ardea de'Taddei
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Vecchio 26-01-2010, 00.21.19   #153
Guisgard
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ARDEA DE' TADDEI

LXXXI

“Non vi è gloria nella battaglia,
ma solo nemici. E non vi è fama
nella vittoria, ma solo liberazione
da quest’odio che ci spinge a combattere.”
(La faida tra l’impero e il regno, IX)


Quel cavaliere, sebbene veloce nelle movenze e preciso nel colpire, iniziava a soffrire l’attacco simultaneo dei tre Merchitti.
Benzo allora, accortosi della difficoltà del cavaliere, tentò di infilzarlo alle spalle.
Questi però, capite le sue intenzioni, lo aggirò e lo colpì con un fendente mortale.
Alla vista del fratello colpito a morte, Antonio si lanciò con rabbia verso il suo avversario e lo trafisse ad un fianco.
Questi si accasciò a terra.
Antonio allora tirò il suo fendente per finire l’avversario, ma una veloce e poderosa lama fermò il suo colpo.
“Chi siete?” Chiese il Merchitto.
“Il duello è finito, cavaliere!” Rispose Ardea, puntando la spada con la quale lo aveva fermato, alla gola di Antonio.
“E chi l’ha deciso?” Ringhiò Antonio.
“La vostra buona sorte!” Rspose Ardea. “Perché se non mettete via la spada oggi sarà il vostro ultimo giorno.”
“Chi siete per parlare così ad un cavaliere?” Chiese irritato Bartolo.
“Non vedo cavalieri qui.” Rispose Ardea. “Tre contro uno non è da cavalieri, ma da vigliacchi.”
Antonio, infangato da quelle parole, lo assalì con violenza. Ed altrettanto fece suo fratello Bartolo.
“Questa è vostra!” Gridò da terra il cavaliere rosato, lanciando ad Ardea la sua Parusia.
L’eroe la impugnò e raccolse la sfida dei due marrani.
Lo scontro fu subito duro. I due avversari erano animati da odio e rabbia per la morte del loro fratello e lanciavano poderosi colpi verso Ardea.
Questi riusciva a difendersi bene dai loro attacchi, ma era impossibilitato ad offendere, senza rischiare di indebolire la sua difesa.
Tutto questo mentre attorno continuavano gli scontri tra gli uomini e le donne di Cardizia ed il palazzo era sempre più avvolto dal fumo e dal fuoco.
Ad un tratto, vedendo Ardea in difficoltà contro i due Merchitti, il cavaliere rosato, strisciando, arrivò a raccogliere una lancia e affidandosi alle poche forze che gli restavano, trafisse ad una gamba Bartolo.
Venuto meno l’appoggio di suo fratello, Antonio si ritrovò a combattere da solo. E l’esitazione per questa nuova situazione gli fu fatale.
Con un abile e preciso colpo, Ardea lo trafisse mortalmente.
Bartlo intanto, estratta la lancia dalla sua gamba, cercò di colpire il cavaliere rosato, ma Ardea lo raggiunse e con un colpo gli mozzò il braccio destro, lasciandolo a terra tra le sue grida laceranti ed il suo sangue che lo avvolgeva.
Ardea allora si avvicinò al cavaliere rosato e controllò la sua ferita.
“E’ un brutto taglio…” disse “…ma non è mortale.”
Il cavaliere ferito fece cenno ad Ardea ti togliergli l’elmo.
Levato l’elmo, Ardea svelò con stupore l’identità di quel cavaliere.
“Alaida!” Gridò Ardea. “Sei tu!”
La regina sorrise.
Nemmeno il sangue ed il sudore che rigavano quel viso, riuscirono a rendere più sbiadita la sua bellezza.
Ardea allora l’alzò da terra e la condusse in una vicina stanza.
“Avevi ragione tu…” disse la donna piangendo “…non si può vivere senza l’amore.”
Ardea l’accarezzò con dolcezza.
“Ora pensa a riposarti.” Le sussurrò.
“Salva le mie compagne…ti prego…” Disse Alaida con un fil di voce.
Ardea le sorrise ed annuì.
“Mio bel cavaliere senza nome…” sospirò la regina “...ti amo…”
Detto questo, perse conoscenza.
Ardea accarezzò il suo bel viso e l’adagiò sul letto.
L’affidò a due ancelle e corse fuori.
Prese allora un grosso corno e lo suonò con forza.
In quel momento cessarono i furiosi scontri.
“Basta combattere tra voi!” gridò Ardea. “Figli e figlie di Cardizia, se amate questa terra e ne siete degni, allora aiutatemi a salvare questo palazzo!”
La sua voce echeggiò nelle loro menti e sembrò scuotere nel profondo quegli uomini e quelle donne.
Tutto questo mentre il fuoco si faceva sempre più minaccioso, deciso, come mosso da collera divina, a cancellare ogni cosa di quel luogo.


(Continua...)
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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