Discussione: Ardea de'Taddei
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Vecchio 11-08-2016, 15.58.16   #393
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
"Dio è giudice giusto,
Dio si sdegna ogni giorno."

(Salmo 7)



“Comprendo” disse Ardea ai tre birboni “quale Sorte infliggete agli sfortunati che passano da qui.” Guardandosi intorno.
“Infatti, messere.” Divertito uno dei tre. “Vige al mondo la legge del più forte e noi imponiamo al prossimo la nostra forza.”
I tre risero.
“Anzi” aggiunse un altro di quei lestofanti “cerchiamo di fare in fretta, in modo da poter avere la possibilità di trovare dopo altri miserabili come voi per arricchire la nostra giornata.”
“Non temete, amici miei...” sarcastico il Taddeide “... dopo aver risolto con me, non vi occorreranno altre vittime.”
“E perchè mai?” Fissandolo uno dei tre.
“Perchè morirete.” Sentenziò Ardea.
I tre allora gli si lanciarono contro, decisi a disarcionarlo.
Rapido, però, il cavaliere mise mano alla sua Parusia per affrontarli.
In un attimo menò tre fendenti.
Con uno squarciò la gola al primo brigante, con un altro tranciò gli occhi al secondo e con l'ultimo mozzò un braccio al terzo.
I colpi però erano stati volutamente non mortali.
E mentre i tre criminali si dimenavano sul terreno gridando per il dolore, Ardea smontò dal suo destriero.
“Potrei lasciarvi così, a morte casuale...” lui ai tre “... magari sbranati dalle fiere, o mangiati dai ratti... invece no... siccome, come dite, al mondo domina la legge del più forte, io imporrò a voi la medesima condanna che avevate deciso per me...” si avvicinò al primo brigante, che ansimava al suolo con uno squarcio in gola “.... con tale ferita” Ardea “moriresti fra tre giorni tra atroci torture, ammesso che qualche bestia selvatica non ti finisca prima... ma siccome volevi la mia corazza per coprirti io prenderò invece la tua pelle...” si chinò sul brigante e tirato fuori un pugnale cominciò a scuoiarlo come si fa con gli animali.
E le indicibili grida di dolore del brigante, mentre il cavaliere gli tirava via la pelle, ammutolirono di terrore gli altri due.
Finito ciò, Ardea raggiunse il secondo lestofante, che se ne stava abbracciato ad un tronco senza avere più gli occhi.
“Tu invece volevi la mia spada” Ardea rivolto a lui “ed io dunque ti renderò una cosa con essa.”
E con un solo colpo infilò Parusia completante nel suo corpo, lasciando quel fiero metallo tra le sue viscere a causargli una morte lenta e dolorosissima.
Si accostò infine al terzo di quei malfattori, che perdeva sangue dal braccio mozzato.
“E tu volevi il mio cavallo?” Sorridendo il Taddeide. “Farai invece la fine che attende i cavalli zoppi.” Lo trafisse così alla gola col suo pugnale, lasciandolo agonizzante. “Ma tu vali meno di un cavallo, quindi la tua morte sarà simile a quella di un maiale che perde sangue lentamente per salvaguardarne la bontà di ciò che finirà a tavola.”
Ardea attese che il secondo brigante spirasse, per poi estrarre dal suo corpo senza vita Parusia.
La pulì, rimontò su Arante ed abbandonò quel luogo, dopo aver inflitto a ciascuno dei tre malvagi briganti una morte dolorosissima.
Riprese allora il suo cammino verso il Monte Sacro a San Michele Arcangelo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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