Discussione: Arte Le Roman de la Rose
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Vecchio 07-09-2010, 12.32.35   #6
Morrigan
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Morrigan ha un'aura spettacolareMorrigan ha un'aura spettacolare
Ho trovato questa bella discussione, e poichè amo molto questo trattato, ho pensato di aggiungervi un altro piccolo passo
Anche in questo caso la traduzione dal francese è mia, quindi chiedo venia per la forma non proprio perfetta

In sogno, Guillaume de Lorris immagina di giungere in un giardino circondato da alte mura di cinta. Una fancilla di nome Oziosa, che non ha altra occupazione che quella di imbellettarsi, gli apre la porta. Dentro, Guillaume vede Piacere, il padrone del giardino, che danza una carola con i suoi invitati (Letizia, Bellezza, Ricchezza, Generosità, Schiettezza, Giovinezza e Cortesia).
Poco discosto da loro sta Amore, che ha le fattezze di un angelo.


Une allégorie de l’amour

"Amour avait un jouvenceau
Qu’il gardait toujours près de lui.
Il avait pour nom Doux Regard
En suivant des yeux la carole,
Ce jouvenceau tenait au gré
Du dieu Amour deux arcs turquois
L’un des arcs était fait d’un bois
Dont le fruit a saveur amère.
Tout plein de nœuds et bosselé,
Il était plus noir qu’une mûre.
L’autre arc était fait d’une tige
De belle venue et bien lisse.
Doux Regard tenait ces deux arcs
Et dix des flèches de son maître.
Cinq se trouvaient dans sa main droite,
Qui n’avaient ni fer ni acier,
Mais des pointes d’or barbelées.
La meilleure et la plus rapide
De ces flèches, c’était Beauté.
Une de celles qui plus blesse
Avait pour nom Simplicité.
Une autre s’appelait Franchise :
Cette flèche était empennée
De vaillance et de courtoisie.
La quatrième ? Compagnie.
Elle avait pointe très pesante,
Et ne pouvait porter bien loin ;
Mais qui la décochait de près
Pouvait encore faire grand mal.
La cinquième était Beau-Semblant,
De toutes la moins dangereuse ;
Elle fait pourtant grande plaie,
Mais celui qui en est frappé
A bon espoir de guérison.
Il avait encore cinq flèches
Qui étaient laides à souhait.
Le fût e le fer en étaient
Plus noirs que le diable d’enfer.
La première avait nom Orgueil ;
L’autre, qui ne valait pas mieux,
Etait appelée Vilenie,
Toute teinte de félonie.
La troisième se nommait Honte,
La quatrième Désespoir,
La dernière Nouveau-Penser,
Ces cinq flèches étaient pareilles,
Toute faites pour l’arc hideux."



Un’allegoria dell’amore

"Amore aveva un giovincello
Che teneva sempre presso di sé.
Questi aveva per nome Dolcesguardo
Seguendo con gli occhi la carola,
Questo giovane teneva alla portata
Del dio Amore due archi turchi
Uno degli archi era fatto di un legno
Il cui frutto ha un sapore amaro.
Tutto pieno di nodi e bitorzoluto
Esso era più nero di una mora.
L’altro arco era fatto di un fusto
Ben riuscito e ben liscio.
Dolcesguardo teneva questi due archi
E dieci frecce del suo padrone.
Cinque si trovavano nella sua mano destra,
E non avevano né ferro né acciaio,
Ma delle punte d’oro satinato.
La migliore e la più rapida
Di queste frecce era Bellezza.
Una di quelle che più ferisce
Aveva per nome Semplicità.
Un’altra si chiamava Franchezza:
Questa freccia era impennata
Di prodezza e di cortesia.
La quarta? Compagnia.
Ella aveva la punta molto pesante
E non poteva spingersi molto lontano:
Ma chi la scoccava da presso
Poteva ancora fare molto male.
La quinta era Belsembiante,
Di tutte la meno pericolosa;
Ella provoca tuttavia una grande ferita,
Ma colui che ne viene colpito
Ha buone speranze di guarigione.
Egli aveva ancora cinque frecce
Che erano orrende da desiderare.
Il fusto e il ferro erano
Più neri del diavolo dell’inferno.
La prima aveva come nome Orgoglio;
L’altra, che non valeva di più,
Si chiamava Villania,
Tutta colorata di fellonia.
La terza si chiamava Onta,
La quarta Disperazione,
L’ultima Nuovopensiero,
Queste cinque frecce erano uguali,
tutte fatte per l’arco orrendo."




Così, mentre l'attenzione di Guillaume è catturata dalla vista di uno splendido bocciolo di Rosa, protetto da un cespuglio di spine, Amore lo colpisce in pieno petto con le sue cinque frecce d'oro

(Guillaime de Lorris, Le Roman de la Rose, vv. 927-973 - da Dix Siècles de Littérature Française, ed. Bordas)
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"

Ultima modifica di Morrigan : 09-09-2010 alle ore 18.16.42.
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