Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 26-03-2011, 03.36.40   #57
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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La grande sala era illuminata a giorno, mentre la musica scivolava tra dame riccamente abbigliate e aristocratici compiaciuti di se stessi.
L’atmosfera era distesa, frivola e lieta, come se già la guerra con Capomazda fosse terminata e vinta.
“Milord, le Cinque Vie sono praticamente sotto il nostro controllo e una volta bloccata anche la stretta di Saggesia, i Taddei si ritroveranno in una morsa che li stritolerà!”
“Ben detto, sir Litler!”
“Amici miei…” prendendo la parola lord Cimarow e zittendo i suoi cavalieri “… condurre una guerra non è diverso da altre forme d’arte… un nemico piegato ma ancora in forze sarà presto pronto a riprendere in mano le armi… no, amici miei, per condurre una guerra occorre pazienza… in eguale misura del coraggio e della strategia…”
“Avete udito?” Domandò sir Litler. “Pare che a Capomazda sia giunto l’ultimo discendente dei Taddei per prendere il potere.”
“Amici miei…” mormorò con un sorriso Cimarow “… lo renderemo di fatto l’ultimo dei Taddei!”
“Dov’è l’ospite d’onore, milord?” Chiese una delle dame. “L’uomo a cui dobbiamo una vittoria incredibile, forse determinante per la vittoria finale!”
“Eccolo che viene…” disse sir Nyclos, fratello di lord Cimarow “… il campione dei campioni!”
E, tra l’entusiasmo dei presenti, accompagnato da alcuni dei suoi fidati cavalieri, sir Gouf comparve nella sala.
“Sir Gouf!” Lo salutò eccitato Cimarow. “Tutti vi attendevano!”
“I miei omaggi, milord.” Con un inchino il cavaliere.
“Cavaliere…” disse una dama palesemente emozionata “… ditemi… non avete mai paura nel bel mezzo delle battaglie?”
“La paura giunge prima… prima della battaglia, mia signora…” rispose Gouf “… si pensano tante cose prima dello scontro… ma poi, quando tutto comincia, non si pensa più a nulla… soltanto al proprio nemico… almeno così dice chi ha provato paura prima di combattere.”
Tutti risero di gusto.
“Chi è stato il vostro maestro, cavaliere?” Domandò un’altra delle dame presenti. “Sarà certamente stato qualche straordinario condottiero, vero?”
“La vita, milady…” rispose Gouf “… la vita è la migliore e unica maestra…”
“Come siete enigmatico, mio signore.” Replicò la dama. “Nemmeno sull’amore volete essere franco? Ci sarà pure una dama a cui avete donato il vostro cuore…”
“La Cavalleria è la mia unica compagna, milady. E' un’amante indulgente ma gelosa e solamente ad essa ho consacrato la mia intera esistenza.”
In quel momento un’altra dama entrò nella sala e Gouf la notò subito.
“Godetevi questa festa e la venerazione che tutti hanno per voi, cavaliere.” Disse Cimarow. “Lo meritate.”
“Quando avremo definitivamente vinto, milord.” Rispose il Cavaliere del Gufo. “Vogliate scusarmi.”
E si avvicinò alla dama appena giunta.
“Aitly…”
“Gouf…” rispose la donna “… non immaginavo ci fosse tanta gente a questa festa…”
“Sono tutti lupi famelici pronti a spartirsi l’agnello…” disse Gouf “… Capomazda è una miniera d’oro e sono tutti convinti che Cimarow sarà il prossimo signore di queste terre.”
“Non sono a mio agio con questo vestito… erano anni che non mettevo un vestito come questo…”
“Sei una donna” rispose Gouf “è normale che tu ti vesta così in simili occasioni.”
“Non so… dove stai andando?” Chiese vedendolo andare verso l’uscita.
“Domani all’alba guiderò un drappello in ricognizione nella stretta di Saggesia, il nostro prossimo obiettivo. E poi trovo inutile questa serata. Festeggiare ora che non abbiamo ancora vinto nulla mi sembra totalmente inutile. Vado a dare le ultime disposizioni ai miei.”
“E io?”
“Goditi la festa…” rispose lui “… non abbiamo molte occasioni per distrarci… Aitly…” aggiunse senza però voltarsi “… sei molto bella con quel vestito.” Ed andò via.
La donna restò nella sala ancora un pò, per poi tornare nella sua stanza poco prima della fine della festa.
Ma prima passò nella sala delle armi, avvicinandosi alla corazza nera di Gouf.
“Quanto ti amo, mio bel signore…” sospirò baciando il suo elmo “… ti prego… fai in modo di capirlo…”
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