Discussione: La Tavola Rotonda
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Vecchio 09-01-2009, 15.14.11   #5
KingArthur
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Re di Camelot Cavaliere della tavola rotonda
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KingArthur di lui non si fa che parlare beneKingArthur di lui non si fa che parlare beneKingArthur di lui non si fa che parlare beneKingArthur di lui non si fa che parlare beneKingArthur di lui non si fa che parlare beneKingArthur di lui non si fa che parlare beneKingArthur di lui non si fa che parlare beneKingArthur di lui non si fa che parlare bene
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Originalmente inviato da Lancelot Visualizza messaggio
Voce di popolo, voce di Dio.
Era stato bello poter verificare la veridicità di questo detto in una delle migliori taverne di Camelot. A lungo, nei miei viaggi, avevo sentito decantare le lodi delle focacce prodotte dai forni del regno di Artù, del loro profumo fresco, inebriante, e, quando poco fa potei assaggiarne una in prima persona, compresi che tutto quel che mi era stato detto corrispondeva al vero. Il sapore genuino e sincero di quel pane sembrava ricordarmi la peculiare natura di quelle genti, schiette e nobili come il loro sovrano. Per non parlare poi del succo delle vigne di queste terre, così penetrante e forte, ma delicato nel mantenere lucida la mente di un uomo, così che egli possa bearsi ancora di più del suo nettare.
Felice per un pasto frugale ma squisito, mi accingo a muovere i miei primi passi verso la reggia più famosa di Albion. L'edificio è maestoso ma sobrio, elegante al punto giusto, senza eccedere in un lusso eccessivo e volgare.
Le pareti sono finemente decorate, e mostrano bassorilievi che celebrano le gesta militari di Artù e di suo padre Pendragon.
Le guardie alle porte non fermano i miei passi mentre entro all'interno, anzi accennano un saluto chinando lievemente il capo, come se fossero state istruite a tale proposito.
Passeggio per i corridoi del palazzo, mentre il cuore mi batte sempre più forte. Ogni metro del pavimento che percorro riecheggia delle gesta degli eroi della Tavola Rotonda, ogni stanza vanta una storia di onore e di gloria, ogni finestra ha salutato le più nobili virtù dell'uomo.
Ed è proprio la Tavola Rotonda la meta del mio peregrinare. Non posso mancare l'occasione di vederla: non sono le mura di Camelot la sua forza, né i suoi eserciti. Non è la bontà del re Artù, né la solidità del suo popolo.
E' la fresca acqua che ha spento i focolai di violenza e di distruzione ai quattro angoli di Albion. E' il luminoso e ardente bagliore di speranza che che, sorto dalle macerie della guerra, ha saputo restituire ai disperati un sogno di ordine e luce, assieme a una nuova possibilità di fede nel domani.
La storia della Tavola Rotonda è la descrizione dell’epopea di un gruppo di guerrieri dal cuore puro, che decisero di mettere insieme le loro speranze e i loro sogni per costruire una nuova epoca, un ideale vivente di lealtà, coraggio, speranza e verità.
Mi chiedo se anche io potrò mai dire di aver condiviso il loro sogno.
"Se qualcuno vi pone una nobile e ammissibile richiesta, non potete rifiutarvi di esaudirla"
Così è scritto nel codice e, quant'è vero che ebbi prestato giuramento, valuterò con attenzione questo vostro desiderio e lo porterò all'attenzione dell'alto consiglio di Camelot.
Ma badate bene, la vita di un cavaliere della Tavola Rotonda è sempre al servizio del suo regno, del re e della chiesa a cui prestò giuramento.
Egli deve sfoggiare sì con orgoglio il titolo di cui si fregia, ma rammentando sempre con umiltà i baluardi che lo sorreggono, lealtà, onore, carità, fede, temperanza, forza e giustizia senza i quali nulla egli sarebbe. Sempre l'umiltà deve accompagnare il suo cammino, poichè essere umili con i superiori è dovere, con i pari cortesia, con i sottomessi nobiltà.
Rammentate bene inoltre che questa scelta impone essenzialmente doveri e ben pochi diritti, per questo amico mio, vi domando di riflettere di molto su queste parole e sulla vita assai sacrificata a cui aspirate.
Se non vi spaventa questo percorso e deciderete di affrontarlo, come è antica tradizione qui a Camelot dovrete dar prova di quanto ferrea è la vostra volontà, e poichè siete ancor giovane a ulterior prova sarà messa la vostra pazienza.

Possano i santi proteggervi e benedirvi ora,
Possano i guai ignorarvi,
Lungo ogni passo del vostro cammino.

Con il massimo rispetto,
Artù
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