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Vecchio 12-09-2018, 17.42.35   #136
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Continuava.
Ancora ed ancora, senza sosta, senza pudore, né tabù.
Così le creature della note si amano.
Libere e scatenate, di una passione vera e senza limiti.
Gwen sentiva quella lingua muoversi, insinuarsi in lei.
Una lingua che assecondava l'istinto più profondo, il piacere più proibito, la passione più oscura.
Come un serpente tentatore lei la sentì scivolare ancora più dentro, fin nel suo ventre, nelle sue viscere.
Un serpente che violò il suo corpo.
Si ritrovò nel cuore più cupo ed oscuro del bosco, dove si odono solo le creature notturne ed ignote.
Poi si sentirono solo i gemiti e le urla di lei.
Più godeva, più sussultava, più gridava Gwen.
Su quell'antico masso reso liscio e levigato dal Tempo, dove secoli prima sacerdotesse di culti antichi e dimenticati assecondavano lontani idoli in cambio di rituali di fecondità, Gwen sussultava forte, sbattuta dall'impeto di Elv che senza freni ed in balia di un potere tanto virile quanto incontrollato la faceva sua.
Era in piedi fra le sue cosce, con lei invece stesa sulla pietra incisa di rune vecchie come quei luoghi, montandola come si fa con le puledre selvagge, mandandole a volle velocità fino a fiaccarle.
Spingeva Elv, tenendola ora per le gambe, ora per i fianchi, ora per i seni sodi.
Spingeva con indole mascolina, quasi animalesca, in quell'atmosfera ancestrale e fatta di sensi, istinti e passioni.
Così per tutta la notte, sotto i raggi sinistri di una falce maledetta.
Ino a quando Gwen lo vide irrigidirsi, chiudere gli occhi e gridare col volto stravolto il suo piacere.
Un piacere che inondò tutta la vampira, marchiandola con nettare caldo che rendeva le creature della notte indissolubilmente legate le une alle altre.
Per l'eternità.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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