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Vecchio 28-08-2012, 01.28.50   #3131
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Fin Roma si voltò verso Altea.
“Non si può fare più nulla.” Disse il menestrello. “Tylesia è condannata. Obbedite piuttosto alla regina e lasciate questa città prossima alla catastrofe.”
E proprio in quel momento una nuova scossa di terremoto, ben più potente delle precedenti, fece sussultare ancora una volta Tylesia.
I palazzi ancora in pieni cominciarono a sgretolarsi e nelle strade si aprirono delle crepe che finirono per ingoiare tutti coloro che si erano riversati per le vie, per paura di morire sotto le macerie della propria casa.
“Presto, dobbiamo uscire da qui!” Gridò Cristansen ad Altea, ad Elisabeth e a Vivian.
Prese allora tutte loro e le portò fuori dal palazzo reale.
In quello stesso momento un sordo boato scoppiò tutt'intorno e un attimo dopo una muraglia d'acqua si gettò sulla città ormai morente.
“Presto, salite!” Urlò Reas che li aveva raggiunti con una carrozza. “Dobbiamo lasciare Tylesia, o sarà la fine!”
Cristansen fece allora salire Altea, Elisabeth e Vivian sulla carrozza e partirono verso l'unica porta della città ancora in uso.
La vettura correva rapida tra le strade, con Reas che non risparmiava i cavalli.
Molti tentarono di bloccare la carrozza, per appropriarsi dei cavalli, ma il capitano riuscì a tenerli lontani con l'uso della sua frusta.
Alla fine la carrozza attraversò la porta ed uscì dalla città, mentre alle sue spalle l'acqua travolgeva tutto e tutti, come se un Castigo Divino si stesse abbattendo su Tylesia.
Reas riuscì così a condurre la carrozza sui colli vicini, al riparo dall'inondazione che aveva completamente coperto la città.
“Che Dio abbia pietà di noi...” mormorò Cristansen, mentre teneva fra le braccia sua figlia in lacrime. “E' la fine di un mondo...”
“Cosa accadrà ora?” Mormorò Reas.
“Forse nascerà un mondo nuovo e più durevole, spero...” rispose Cristansen.
Ma Reas fissava in lacrime quello spettacolo, ripensando alla sua regina che aveva scelto di morire insieme alla sua città.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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