Visualizza messaggio singolo
Vecchio 25-07-2018, 00.16.29   #1
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Racconti dell'Orizzonte Perduto

PROLOGO

"O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!"


(Salmo 8)



XXIX Convegno annuale delle Scienze, Centro Ricerche Fotoatomico ad Afragolopolis.
Confronto fra Fede e scienza, tra il fisico Carl Marsel e l'astrofisico Tom Iasefol.
"A questo punto" disse il mediatore che presentava l'evento "sorge spontanea una domanda che ciascuno di noi si è fatto, si sta facendo o si farà prima o poi nella vita... ossia perché non credo o perché invece credo in Dio. E chi meglio di due scienziati, come lo sono i nostri due ospiti, può rispondere a questo dubbio, a questa domanda esistenziale e millenaria direi. Soprattutto perché su questo hanno posizioni diverse, visto che il dottor Marsel si definisce ateo, mentre il dottor Iasefol è credente. Prego, cominci lei, dottor Marsel."
"Si, grazie..." prendendo la parola Marsel "... prima di trattare il tema che ci siamo proposti di affrontare, tema antico come il mondo e complessissimo ovviamente, dicevo... prima di trattare questa questione affascinante e soggettiva direi, volevo fare una premessa... avuto l'invito di figurare qui tra voi mi sono subito sentito, oltre che onorato, un po' perplesso, persino imbarazzato... perché mi sento fuori casa... io vengo da un ambiente molto diverso... siamo ad Afragolopolis, capitale di uno stato Cattolico, retto da tradizioni Cattoliche da secoli, dove oltre a politici di Fede Cattolica, hanno un peso, non solo religioso, ma anche riguardo alla stessa politica i principi della Chiesa, come Vescovi e Cardinali... anche in platea vedo molti prelati e si respira ovunque come si intenda la vita in questo luogo, in questa città ed in questo stato... ovviamente questo non è il mio mondo... io sono ateo e come tale sono qui oggi... provengo da un mondo ateo e tutta la mia vita è indirizzata in questo modo... sinceramente non mi aspettavo questo invito e come detto ne sono onorato, anche perché mi ha stupito, lo confesso, visto che ho sempre avuto pregiudizi verso la Chiesa Cattolica, sempre troppo chiusa, a mio parere, nel voler ascoltare il parere altrui, conoscere le idee fuori dalle sue mura... ecco, mi sembrava giusto premettere ciò. Ora la domanda che mi è stata posta... perché non credo in Dio? Non ci credo perché non ho bisogno della paura di finire all'Inferno per amare gli altri. Amo gli altri per amore e non per paura della dannazione eterna. Non rispetto i miei simili per compiacere Dio, ma perché i miei simili sono creature come me, che amano e soffrono come me. Non mi piace interagire con gli altri stando chiusi in una chiesa, ascoltando in silenzio una Funzione Religiosa. Mi piace interagire con gli altri guardandoli negli occhi, parlando con loro e confrontarmi con loro. Non mi piace ringraziare Dio quando guardò la natura perché è stata creata bella, ma mi piace ringraziare la natura perché è nata bella. Non mi piace trovare consolazione nella morte perché mi accoglierà Dio, ma mi piace trovare consolazione in ogni momento di vita vissuta. Non mi piacciono le persone che credono di conoscere la verità è che hanno tutte le risposte perché le Ha dette Dio. Amo invece le persone che cercano le risposte, come faccio io. Siccome voglio essere come quelli che mi piacciono e non essere come quelli che non mi piacciono, ecco perché non credo in Dio."
Dalla platea partì un applauso più che altro di circostanza, sollecitato da coloro che fra il pubblico davano indicazioni alla gente seduta, come succede in ogni studio televisivo.
"Mai sentite tante banalità tutte insieme..." commentò a bassa voce uno fra il pubblico al suo amico seduto accanto a lui.
"Prego, dottor Iasefol..." il presentatore all'altro scienziato "... a lei la parola."
"Beh, se mi è permesso..." fece Iasefol "... ascoltando le parole del mio eminente collega qui presente devo dire che anche io quindi per molti aspetti posso dirmi ateo" sorridendo "visto che mi riconosco in diverse cose dette dal dottor Marsel, dal momento che neanche io credo in Dio o amo i miei simili per paura altrimenti di andare all'Inferno e di certo neanche io conosco la verità, né ho tutte le risposte."
Un applauso più sentito e sincero si alzò dalla platea.
"Quindi, tornando a noi..." riprese Iasefol "... perché credo in Dio, in Colui che Ha fatto il mondo... beh, se fossimo figli del caos, la teoria tanto cara a molti scienziati, non esisterebbero le leggi naturali, quelle ossia che regolano la struttura di tutto ciò che esiste, dell'universo sub nucleare fino alle parti più piccole ed infinitesimali che compongono la materia, come gli atomi, i neutroni ecc... leggi naturali quindi che testimoniano dell'esistenza di una logica, di una razionalità alla base della struttura dell'universo e dell'intero Creato. Leggi naturali che hanno valori e principi chiari, netti, descritti da formule matematiche che non possono essere messe in discussione. Leggi scoperte, studiate ed utilizzate dai più grandi scienziati della storia, quali Copernico, Galilei e Keplero. Leggi quindi che racchiudono una razionalità, un disegno preciso che regola ogni aspetto dell'esistenza. Leggi perciò che negano in modo inconfutabile teorie come quella del caos e tutte quelle che ritengono la nascita dell'universo e del Creato frutto della casualità. In tutto questo è lampante un Disegno netto, una Volontà Superiore regolatrice della natura che anima e che compone tutto ciò che esiste. Davanti a tutto ciò io non posso non credere in Colui che Ha fatto il mondo."
Un poderoso applauso allora echeggiò nella platea, fra i tanti spettatori presenti al convegno.






RACCONTI DELL'ORIZZONTE PERDUTO


“Nelle mie scoperte scientifiche ho appreso più col concorso della Divina Grazia che con i telescopi.”

(Galileo Galilei)


Era il primo pomeriggio di una giornata d'Estate, col vento che era andato ad alzarsi da Ovest, rinfrescando appena quelle soleggiate e pian piano più limpide ore, mentre il traffico marittimo del molo appariva più calmo.
All'inizio era giunto come lieve brezza, poi con raffiche irregolari e più decise, che rimbombavano a sprazzi tra i capannoni arrugginiti e le vecchie cisterne consumate dalla salsedine come boati lontani di cannoni sparati a salve sul mare.
I raggi del Sole venivano giù ora appena più obliqui e sferzanti sul porto, riflettendosi, quasi rimbalzando, sullo sterminato specchio di azzurro e di sale che circondava ed avvolgeva la costa Flegeese.
Non era dunque insolito che fissando quel mare romantico e senza fine si potessero avere visioni fugaci e minacciose di onde impetuose e sconvolte, di imbarcazioni ammassate e sballottate lungo le scogliere, di edifici a picco perduti nella foschia incalzante, di panciuti bastimenti che boccheggiavano tra cime ed ancore, dei tanti pontili ondeggianti ed inondati di spruzzi.
La successiva raffica di vento sembrava spazzare via tutto, per poi ricominciare di nuovo con altre ed infinite immagini e visioni misteriose.
Nell'aria si sentiva l'acqua trasportata dal vento, intrisa di salsedine e richiami lontani.
L'Assunta, ormeggiata nel porto, era ormai prossima a tirar su l'ancora e ad intraprendere il suo viaggio che aveva come destinazione l'isola di Pithos, detta anche delle Scimmie, ultima meta di quel viaggio che il dottor Iasefol aveva intrapreso, a causa dei suoi studi volti a sconfessare definitivamente la teoria evoluzionistica di Darwin, ma che poi non aveva più portato a termine a causa della sua misteriosa scomparsa.







+++
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO

Ultima modifica di Guisgard : 04-08-2018 alle ore 23.45.12.
Guisgard non è connesso