[gwen]

Ahhhh la tecnologia.. non me ne parlate!!
ma torniamo al viaggio..

Buon giorno a tutti!
Siamo svegli di buon mattino e pronti per un’altra impegnativa giornata di viaggio.
Vorrei soffermarmi, prima di ripartire, sulla sottile differenza che c’è fra viaggio…e vacanza.
Per me la vacanza è una sorta di stato mentale (per dirla in parole povere è uno stato di rilassamento mentale, che è chiaramente favorito dalla rottura con la routine).
Il viaggio, al contrario è uno stato dell’animo.
Diceva Baudeleire: “i veri viaggiatori partono per partire, cuori lievi, simili a palloncini…” (sto citando a memoria, perdonate se trovate qualche imprecisione!)
Ecco, io immagino che tutti noi siamo in questo viaggio come veri viaggiatori.
Col cuore attento e gli occhi ben aperti, a misurare il mondo che c’è là fuori e a confrontarlo con l’intero Universo che ognuno di noi ha dentro di sé!
Ma ritorniamo al nostro cammino.
La mattinata in giro per la graziosa cittadina di Bath è trascorsa serenamente, ed ora, dopo aver mangiato tutti assieme un boccone, con il cuore ancora infuocato dal tramonto su Stonehenge, si parte alla volta di Avalon.
Il tempo sembra clemente e ci accompagna questo autunno britannico dalle folate di vento frizzanti!
Solo poco meno di un paio d’ore e saremo alle porte del mito..
Glastonury, la città dove la leggenda si è ribellata alla storia, ed ha vinto.
Al nostro arrivo la città sembra quasi disabitata, la gente del posto ci osserva in modo strano, abituata com’è a ricevere orde di turisti scalmanati durante i mesi estivi, e soprattutto in concomitanza del famoso festival che si tiene a fine giugno
Sembriamo anime di passaggio, ma abbiamo ben presente il nostro scopo.
Ad un certo punto ci sediamo tutti assieme per ascoltare la storia di questo luogo magico, dove storia, religione cristiana, magia celtica, leggenda e verità si confondono, come elementi della magica pozione di una strega.
La sostanza “legante” della faccenda potrebbe essere il Graal..
Ma cominciamo, come in tutte le storie dal principio…
Ed il principio sembra, a discapito dell’attuale aspetto, essere un’isola.
Un’isola fatata, la mitica Avalon, dove secondo alcune fonti fu portato Re Artù malato, per essere curato e guarito dalla Fata Morgana (così narra lo storico inglese Goffredo di Monmouth nella sua “Historia Regnum Britanniae”), considerata dallo storico la feudataria dell’epoca sull’isola
Al momento della sua morte, avvenuta comunque in battaglia, sempre secondo Goffredo di Monmouth, il corpo del Sovrano fu seppellito nell’isola.
Secondo la leggenda lì è ancora il corpo sepolto, ma non è avvinto dal sonno della morte, esso riposa solamente, in attesa di tornare a regnare.
Si sa, le cose immortali non sono mai tali per caso…
Ed una tomba a dire il vero la troviamo.
La sua scoperta risale intorno all’anno 1100, quando a seguito di un incendio, che l’aveva rasa al suolo quasi totalmente, i monaci iniziarono il lavoro di ricostruzione dell’abbazia, e proprio grazie a questi scavi, ritrovarono una tomba, con annessa lapide su cui era scritto “Hic iacet inclitus Rex Arturius in insula Avalonia”.
Davanti ai nostri occhi però della lapide e dell’iscrizione si presenta solo una copia, in quanto l’originale venne distrutta nel 1539 per volere di Enrico VIII : una sorta di ripicca verso un santuario Cristiano tanto venerato all’epoca, che disturbava molto la sua riforma anglicana!
Ora, vi assicuro che potrei continuare anche tutta la notte, ma preferisco fermarmi qui, per raccogliere anche le Vostre testimonianze, poi proseguiremo ancora insieme, se lo vorrete…(Myrddin amico mio, non temete, arriveremo ai piedi del Chalice Well, e lì se vorrete, potrete prender Voi la parola…)