Discussione: Ardea de'Taddei
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Vecchio 28-12-2009, 01.41.38   #135
Guisgard
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ARDEA DE' TADDEI

LXIX

“Il padre gliele diceva; ed egli, avendolo udito, rimaneva contento e domandava d’un'altra. E
così domandando il figliuolo e il padre rispondendo, per avventura si scontrarono in una brigata di
belle giovani donne e ornate, che da un paio di nozze venieno; le quali come il giovane vide, così
domandò il padre che cosa quelle fossero.”
(Decamerone, IV giornata)


Quelli che un tempo erano chiamati Verdi Pascoli avevano conservato in pieno la loro verdeggiante e florida bellezza.
Il Sole sembrava concedere un privilegio del tutto particolare verso quella terra, baciandola con il suo caldo e vitale alito ogni giorno dell’anno.
Quella lieve brezza che soffiava dai vicini monti rendeva tiepida e mite l’aria, mentre l’orizzonte tutt’intorno, schiarito da quel benefico zeffiro, sembrava delicatamente ricamato nella straordinarietà di quel pastorale paesaggio.
L’azzurro sbiadito dei monti più lontani, con una sottile foschia simile ad un etereo manto, arrivava a toccare il brullo verdeggiare dei colli più vicini .
E quel trionfo di colori sapeva ridestare il cuore da ogni suo turbamento o pensiero.
Tuttavia, in quel paesaggio che sapeva di favola, Ardea non riusciva a dimenticare ciò che angustiava il suo cuore.
Qualcosa era cambiato a Cardizia. Forse era opera di quella nuova stirpe di signori che in essa dimorava.
Forse essi non avevano più intenzione di riconoscere il potere del duca su queste terre. Ecco perché non arrivavano più i tributi di Cardizia alle Cinque Vie.
Queste ed altre domande simili, come spine ardenti, laceravano la mente ed il cuore di Ardea.
“Se qui ora vi regna un nuovo casato” pensava “non basterà da sola la mia spada a imporre ai suoi membri di rendere omaggio al duca.”
Ad un tratto Ardea fu destato dai suoi pensieri. Aveva avuto la strana sensazione che qualcuno li stesse osservando attraverso il verde della foresta.
“Hai notato qualcosa?” Chiese a Biago.
“Non direi” rispose questo “ma da un luogo che viene chiamato l’Incerta Via mi attenderei qualsiasi cosa!”
Di nuovo quella sensazione.
Ardea si voltò di scatto e vide un’ombra sgattaiolare tra i cespugli.
“Sembra siamo osservati!” Disse fermando di colpo il suo fido Arante.
E all’improvviso con un gesto fulmineo lanciò il suo pugnale contro la corteccia di un albero.
“Aiuto!” Gridò una voce tra i rovi. “Non ho fatto niente di male!”
Era un ragazzo, con il colletto della sua giubba inchiodato dal pugnale di Ardea all’albero dal quale spiava i due forestieri.
“Aiuto! Liberatemi!” Gridava, mentre tentava di estrarre il pugnale dalla corteccia dell’albero.
Ardea e Biago gli si avvicinarono.
“Liberatemi! Non ho fatto nulla di male!”
“Spiare la gente è per te nulla di male?” Chiese Ardea.
“Non vi stavo spiando. Lo giuro!”
“Ci stava solo osservando.” Intervenne a dire con un filo di ironia Biago. “Del resto la differenza è abbastanza sottile tra i due concetti. Questo ragazzo diventerà un ottimo cortigiano!”
Ardea rise di gusto.
“Liberatemi o i miei compagni ve la faranno pagare!” Minacciò il ragazzo, sempre intento nel vano tentativo di liberarsi da quella scomoda posizione.
“Chi sono i tuoi compagni?” Chiese Ardea.
“E’ gente a cui non fanno paura quelli come voi!” Rispose il ragazzo.
“E sia” disse Ardea “non ti faremo nulla. Ti lasceremo qui e vedremo sei tuoi compagni ti troveranno prima di qualche animale affamato. Certo, ci perderò un bel pugnale, ma se sopravvivi puoi tenerlo, ragazzo.”
“Aspettate!” Gridò il ragazzo. “Non potete lasciarmi qui! Non potete!”
“Beh” disse Ardea “dipende da te. Chi sei e cosa ci fai qui?”
“Non facevo nulla di male…volevo solo…si, insomma, volevo solo vedere le donne!”
“Che donne?” Chiese Ardea.
“Quelle che vivono a Cardizia.” Rispose il ragazzo.
“E perché non vai a Cardizia a vederle?” Domandò ancora Ardea.
“Perché non vogliono che nessun uomo giunga lì.”
“Che storia è mai questa?” Chiese stupito Biago.
“E’ la verità!” Rispose di getto il ragazzo. “Hanno catturato stamani due dei nostri, dopo averli visti attorno alla contrada.”
Ardea strappò il pugnale da quell’albero e liberò il ragazzo.
Questi, vedendosi di nuovo in gradi di muoversi, scappò via, sparendo nella vegetazione circostante.
“Ehi, fermo!” Gli gridò Biago. “Quel ragazzino ci ha giocati!”
Ma Ardea non prestava attenzione a tutto ciò. Le parole di quel ragazzo avevano addensato nuove nubi nei suoi pensieri.


(Continua...)
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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