Il vecchio Mandus rise di gusto.
“Ehi, quante domande...” disse divertito ad Altea “... un fiume in pieno!” Poi scosse il capo, facendosi serio. “Purtroppo fu una sciagura. Il fuoco consumò il ragazzino, c'è poco da dire. Anche se qualcuno, rammento, cercò di approfittare dell'accaduto...”
“A chi ti riferisci, nonno?” Costanza.
“Ad un sedicente... veggente... una sorta di maestro delle arti divinatorie, di cui non ricordo il nome...” raccontò il nonno “... egli affermava che il piccolo era stato in realtà rapito e tenuto prigioniero fino all'adolescenza... a quel punto fu portato via dalla sua prigione da un essere spaventoso... un gigantesco lupo... e secondo il veggente l'animale condusse il ragazzo in un castello incantato, in cui tutto è immobile, persino il Tempo... così il rampollo restò com'era, un bellissimo adolescente destinato a non tornare mai più a casa... ma poi il veggente aggiunse che la maledizione del Reame senza Tempo si sarebbe annullata se il ragazzo, educato da qualche aristocratico degno, avesse ritrovato una delle antiche spade perdute dei Taddei...” fece una smorfia amara “... una sciocca leggenda, nulla di più...”
L'uomo continuò a guardare Gwen, con un lampo di curiosità negli occhi.
“Libri...” disse “... di che genere? Potreste rivelarmene i titoli o l'argomento trattato, madama?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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