“Non siamo dannati...” disse il cavaliere stringendo fra le braccia Altea col suo abito che le scopriva il petto bianco e rosato “... come non lo erano Davide e Betsabea, Paride ed Elena, Lancillotto e Ginevra, Tristano ed Isotta... nessun amore è dannato se viene dal cuore... e soffrire per esso purifica ogni cuore...” baciandola.
Ad un tratto arrivò il vecchio servitore che tossì per tradire la sua presenza.
Il cavaliere lo guardò seccato.
“Perdonate, signore...” il vecchio “... ero a cogliere erbe e bacche, quando un monaco incappucciato mi si è avvicinato... mi ha parlato di voi, madama...” ad Altea “... di un vostro giovane servo di nome Furio... egli è stato arrestato per aver ucciso vostro marito... condannato all'impiccagione nel palazzo baronale di Monsperone... le sue parole prima di essere portato via sono state per voi... per voi ha fatto ciò che ha fatto, per sapervi libera e felice.”
“Grazie, vecchio mio...” sorridendogli il cavaliere.
Il vecchio annuì ed andò via.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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