Discussione: Ardea de'Taddei
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 02-11-2009, 01.35.18   #109
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
ARDEA DE' TADDEI

XXX

“E sventurato anche Esone: meglio
sarebbe stato per lui se già prima,
avvolto dentro un sudario, giacesse
sottoterra e non sapesse di questa
orribile impresa.”
(Le Argonautiche, I, 253)


Ardea fissava sconvolto Vico, quasi incredulo a ciò che udiva.
“Sventurato padre mio” disse con un filo di voce “morto povero e solo.”
Poi si lasciò cadere, pesantemente, ai piedi della tomba.
“Non vi sono più uomini al servizio del duca.” Disse Vico. “Io sono l’ultimo rimasto.”
“Fuggiti?” Chiese Ardea senza alzare mai lo sguardo da terra.
“Fuggiti o morti.”
“Morti?”
“Si.” Rispose Vico. “Una squadriglia di suoi fedelissimi fu inviata a riscuotere i tributi, viste le cattive condizioni del duca. Ma quegli uomini non fecero mai più ritorno.”
“Cosa accade loro?”
“Nessuno lo sa.” Rispose Vico. “L’unica cosa certa è che qualcosa di oscuro si cela nelle sette contrade che formano le terre Delle Cinque Vie!”
“Qualcosa di oscuro? Che cosa intendete dire?”
“Quello che ho detto.” Rispose vico, fissandolo negli occhi. “Il male ormai dimora in queste terre!”
“Siete pazzo!”
“Guardati intorno” disse Vico, indicandogli tutto ciò che li circondava “in questo castello ci siamo solo io, te e qualche vecchio servitore. Gli altri sono morti o fuggiti, al soldo di chi fosse in grado di pagare i loro servigi.”
Ardea si accasciò sulla tomba e cominciò ad accarezzare quella nuda pietra, sotto la quale riposava l’amato padre.
“Io stesso” riprese a dire Vico “implorai più volte il duca di inviarmi a riscuotere i tributi. Ma egli non volle mai affidarmi tale compito. Diceva che presto saresti tornato e che solo tu eri in grado di risolvere quelle che egli chiamava Questioni.”
Il vento in quel momento iniziò a soffiare più forte, rendendo limpido e stellato l’infinito cielo della sera.
Ardea allora, come destato da un improvviso impulso, baciò il medaglione del gufo con la rosa che pendeva dalla croce della tomba e si alzò di scatto.
“Vico” disse voltandosi verso quel cavaliere “per domani fatemi avere una mappa delle Cinque Vie, con tutte le contrade che ne fanno parte.”
“Cosa hai mente di fare?”
“Quello che mio padre si aspettava da me.”
“Non puoi partire per una simile impresa” gli intimò Vico “non ci sono più uomini che possano scortarti!”
“Non ne ho bisogno.” Rispose sicuro Ardea. “Questo è un compito per me solo!”
“E’ follia!”
“Se valgo almeno la metà di mio padre” sentenziò Ardea “allora riuscirò in questa impresa!”
“Guardati” gli disse Vico “sei stanco, confuso, stravolto fin dentro l’anima! Non sei in grado di partire per questa missione!”
“Vico” rispose Ardea “negli ultimi tre anni ho combattuto in giostre, duelli e tornei. Il mio dardo aveva come bersaglio lo sguardo di qualche bella dama e la mia spada non ha bevuto altro che frigidi onori e illusori consensi.”
“Ardea, non capisci…”
“No, Vico” l’interruppe Ardea. “Non comprendete le mie parole. Io fui armato cavaliere per compiere grandi e nobili gesta. Non per fare bella mostra in una corte, per conquistare l’ammirazione dei miei pari e stappare un si ad una bella dama!”
“Ardea, capisco cosa provi” disse Vico “ma parli così solo a causa del dolore che ora ti affligge.”
“No, Vico” riprese a dire Ardea “non potete comprendere cosa provo. Solo mio padre, se fosse vivo, potrebbe capirlo. E' per lui che faccio tutto questo.”
“Perché? Ormai egli è morto.”
“Perché non si dica che sia morto povero e senza più il controllo sulle sue terre. Ha perduto un figlio, ma non perderà l’onore!”
“Sei quindi deciso…”
“Si, lo sono. E ho un anno di tempo per risolvere tutte e sette le Questioni.”
“Un anno?” Chiese stupito Vico.
“Si, un anno…”
A quelle parole, sul volto di Ardea, calò un’ombra che oscurò il suo luminoso sguardo. Mentre in lontananza, il soffio del vento sembrava preannunciare ostili ed infausti auspici.


(Continua...)
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Guisgard non è connesso   Rispondi citando