Fu una scena surreale, al limite della realtà.
Non sapevo come avessi fatto a finire nei pressi di quell’edificio, quale sorta di maleficio mi avesse attaccata, né tanto meno come andarmene.
Guardai quelli che si definivano essere “bambini”, aggrottando un poco le sopracciglia.
Com’era possibile? Ad occhio e croce sembravano avere la mia età!
Ignorai la domanda di una ragazza ma la osservai con preoccupazione.
“Posso… posso parlare con un adulto?” domandai preoccupata. Non sapevo proprio come rivolgermi a quelle persone, ma sapevo perfettamente che dovevo fare chiarezza.
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
|