Visualizza messaggio singolo
Vecchio 24-08-2012, 00.59.37   #3112
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Mirna sorrise a quelle parole di Daniel, ma un attimo dopo Tylesia cominciò a tremare, fino a quando i due compagni videro crollare miseramente molte delle strutture di quella città.
“Daniel...” disse impaurito Mirna “... il... il terremoto!”
E in città si diffuse il panico.



Alcune ore dopo, Altea e Redentos entrarono a Tylesia, tra la confusione e la paura generale, fino a raggiungere il palazzo reale, il cui portone d'ingresso era miseramente crollato.
E da lontano videro alcuni funzionari nel cortile che ascoltavano una donna parlare: era la regina Destefya.
In quel momento anche il carro con Elisabeth, Reas, Cristansen e Vivian entrò a Tylesia.
E giunto davanti al palazzo, Reas saltò giù, facendo cenno ad Elisabeth e agli altri di seguirlo.
Ed anche loro arrivarono al cospetto di quel nobile gruppetto, formato dai funzionari di corte e dalla regina di Tylesia.
“Bisogna abbandonare la città, maestà.” Disse un funzionario alla regina.
“Io non lascerò mai Tylesia ed il mio popolo.” Fissandoli la regina. “Io non voglio sopravvivere a Tylesia ed al suo Fiore.”
In quel momento, un forte colpo di tosse scosse la regina.
La regina portò una mano davanti alla bocca e si accorse che la tosse aveva macchiato di sangue il palmo.
Destefya fissò con gli occhi spalancati la sua mano sporca di sangue ed ebbe paura.
“Cosa avete, maestà?” Domandò un funzionario.
“Nulla...” mormorò lei “... ora andate... accertatevi che i soccorsi siano giunti ad ogni angolo della città... usate anche l'esercito se necessario...”
“Ma come?” Stupito un altro dei funzionari. “L'esercito è impegnato contro i nostri nemici!”
“Abbiamo perso la guerra...” fissandoli lei “... cerchiamo di salvare almeno il popolo... ora andate...”
I funzionari obbedirono e rimasta sola, Destefya prese il ciondolo che aveva al collo, dal quale pendeva una chiave di platino.
Si avvicinò al cancello del giardino, lo aprì e vi entrò.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Guisgard non è connesso