Tutta quell'agitazione però si spense in un momento.
Un attimo dopo infatti, nella taverna entrarono ben cinque cavalieri, ricoperti da poderose corazze e con lunghi spadoni che pendevano dai loro cinturoni.
Appena li vide, l'oste gli andò incontro e ad un loro cenno servì a tavola carne e vino.
I cavalieri cominciarono a mangiare avidamente, mentre nella taverna calò un timoroso silenzio, rotto solo dalle parole e dalle risate dei cinque nuovi arrivati.
Tutti osservavano quei cinque cavalieri.
Ma nella taverna vi erano quattro contadini che sembravano molto interessati a quei cavalieri.
Farfugliarono qualcosa tra loro fino a quando uno del gruppo, forse estratto a sorte, si fece coraggio e si avvicinò al tavolo dei cinque.
"Miei signori..." iniziò a dire balbettando per la paura "...i miei omaggi..."
"Cosa vuoi, villano?" Chiese infastidito uno dei cavalieri. "Non vedi che stiamo mangiando? Ed il tuo puzzo di maiali ci disgusta. Allontanati o ti taglio la gola!"
Il contadino si voltò verso i compagni, che lo sronarono a proseguire la conversazione.
"Chiedo perdono, miei signori..." aggiunse il contadino, facendosi coraggio "io ed i miei compagni volevamo..."
"Ora mi hai stancato!" Disse il cavaliere alzandosi di scatto, mentre i suoi compagni iniziarono a ridere forte. "Abbiamo camminato per giorni interi ed i miei speroni sono intrisi di melma! Capiti a proposito, visto che li pulirò si di te!"
Prese il contadino e con un calcio lo lanciò fuori dal locale, tra le risate dei suoi compagni.
Gli altri contadini raccolsero il malmenato compagno e con vergogna mista a rassegazione si allontanarono dalla taverna.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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