Gwen accarezzò la fredda superficie del misterioso monolite.
Sembrava fatto di una pietra particolare, unica, sconosciuta.
Il Sole cominciò a tramontare dietro di esso, mentre la Luna si illuminava pian piano in un cielo infinito e dalle sfumature cromatiche sfuggenti.
Ad un tratto un sibilo riempì l'aria, poi un gorgoglio, la melma che prese a tremolare e tutto iniziò a scuotersi a sussultare, al punto che i due ragazzi si ritrovarono a terra, nel fango e tra le carcasse putrefatte di pesci dalle forme assurde.
Allora quel mare di melma si aprì, formando una voragine, dalla quale salì un ruggito mostruoso.
Una figura informe, gigantesca, terrificante emerse dalle viscere di quel mondo, liberando un urlo bestiale.
Un mostro dalle fattezze assurde e titaniche faceva volteggiare la sua coda, alzando e schizzando via una pioggia di melma in ogni direzione.
Poi si avvinghiò al monolite come se da esso fosse stato evocato dalla notte dei tempi.