Discussione: Enigmi a Camelot
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Vecchio 18-02-2019, 22.01.10   #4660
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Ho servito presso il Castello Goto, una poderosa fortezza eretta in tempi antichissimi in un valico inaccessibile delle Alpi, sotto un misterioso signore che solo in seguito ho scoperto essere il famigerato criminale chiamato Fantamas.
In tutta sincerità devo confessare di non averlo mai veduto in volto, ma sempre e solo con la curiosa maschera che amava indossare durante i suoi soggiorni al castello, che francamente confesso essere stati assai rari e discontinui.
Si trattava di una maschera rossa e lucidissima, senza tratti o segni distintivi.
Solo gli occhi erano visibili dalle strette fessure e devo dire che in certi casi mi apparivano espressivi ed impressionanti, molto piu di quando non sarebbero potuti essere mille volti scoperti.
Erano occhi silenziosi, come se fossero attraversati costantemente da una burrasca di pensieri, passioni, desideri e ricordi lontani.
Scuri, di un colore profondo ed indescrivibile, simile a quelle sere di Inverno in cui la solitudine pare essere l'unico conforto da opporre a quella primordiale ed insensata paura della notte ormai incombente.
E proprio come incubi misteriosi e sinistri quegli occhi sembravano concedere a quella maschera informe come un dettare, un credo di quelli che spingono gli uomini di ogni tempo, al di là del Bene e del male, verso quelle imprese che da sole sanno dare forma e senso alla storia.
Di sicuro gli occhi di un Crizia di Atene, di un Catilina e persino di un Faust non sarebbero potuti essere diversi.
Se credete alla dannazione eterna, agli Inferi ed ai peccati che condannano gli uomini allora di sicuro quegli occhi sono una prova a tutto ciò.
Solo da quegli occhi quindi ho potuto farmi un'idea di quell'uomo misterioso a cui offrivo i miei servigi.
Posso solo dirvi che Fantamas è un uomo di cui, se io fossi donna, non potrei fare a meno di innamorarmene e se fossi un suo simile non saprei non invidiato ed odiarlo.
Oltre quegli occhi vi era però un'intelligenza portentosa, un acume sottile, una conoscenza quasi infinita ed una perspicacia sconosciuta ai comuni mortali.
Ricordo la sua passione verso segreti ed indovinelli e come amasse cimentarsi con stranissimi enigmi.
Un giorno, stupendomi, ne sottopose uno alla mia attenzione.
L'arcano così recitava:

"Un politico che vuol rispetto per lo stato
e memoria sempre assicura si del passato.
Uno solo ed unico partito sempre accoglierà,
poiché da qui, è cosa certa, mai si scapperà!"


Dame e cavalieri di Camelot, sapete dire a cosa si riferiscono questi versi?
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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