Discussione: Mito La Lettera del Prete Gianni
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Vecchio 21-12-2011, 02.12.53   #1
Guisgard
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La Lettera del Prete Gianni

Nell’Europa del XII secolo, mentre violente faide tra il potere Spirituale e quello Temporale insanguinano, dividono e umiliano la Cristianità, in Terra Santa i campioni di Dio sono sconfitti ed il Santo Sepolcro perduto.
Ed è in questo clima di scontri e violenze che si diffonde uno dei più grandi ed affascinanti misteri non solo del Medioevo, ma di tutta la storia umana: quello legato all’enigmatica Lettera del Prete Gianni.

La lettera parla di un territorio lontano e mitico, che si trova in Oriente, oltre le terre dei Mussulmani, e dominato da un sovrano tanto potente, quanto illuminato, che raccoglie in sé la spada di Cristo e quella di Cesare: Re Gianni.
E da quel regno di sconfinata ricchezza si sta preparando una spedizione per riconquistare il Santo Sepolcro.
Laggiù, in Oriente, vi è un regno alleato degli Europei, un regno di pace, perché all’unità politica risponde anche una società purgata dal male, che vive nell’abbondanza, che non conosce menzogna, che non pratica tradimento, né vizio, né crimine.
La lettera, databile al 1165, di autore anonimo, è indirizzata a papa Alessandro III e agli imperatori Federico Barbarossa di Germania e Manuele Comneno di Bisanzio.
Ma cosa c’è di vero di questo misterioso documento?
Davvero nello sconosciuto Oriente, oltre le terre Islamiche, sorge un regno tanto mitico?

La lettera sembra prendere spunto da una serie di leggende, ma anche di attestazioni scritte e documentate, come le opere di Giovanni di Pian del Carpine, Odorico da Pordenone, Marco Polo.
Secondo queste tradizioni, prese da miti o viaggi, esisteva in un non specificato Oriente (India? Cina? Etiopia?), un regno guidato da un potente Re-Sacerdote che sarebbe dovuto intervenire in Terra Santa in aiuto dei Cristiani.

Il primo a parlare di questa leggenda è Ottone di Frisinga, uno degli storici più autorevoli del Medioevo.
Ottone registra la testimonianza di un vescovo siriano che sosteneva in Oriente l’esistenza di un potentissimo Re-Sacerdote, discendente dai Re Magi e nemico giurato dell’Islam.
Dopo l’arrivo in Occidente della Lettera del Prete Gianni, cominciano a partire numerosissime spedizioni verso l’Oriente, proprio in cerca di questo meraviglioso regno e del suo straordinario sovrano.
Ma chi era il misterioso autore di quella lettera?
Probabilmente un chierico, che mostra una profonda conoscenza delle cose mediorientali ed un’altrettanta notevole capacità narrativa, capace di attirare i potenti della Terra, prospettando loro una particolarissima visione del potere politico.
Dubbie però sono ancora oggi le finalità di quella lettera; da diverse analisi che sono state fatte sul testo, non sembrano estranee alla volontà dell’anonimo autore aspetti di predicazione alla Crociata, in chiave antisaracena, ma anche antibizantina, e la prospettiva di una grande unione politica, in un clima di profondo rinnovamento, dell’Occidente Cristiano.

Qualsiasi mistero celi, la Lettera del Prete Gianni resta uno dei testi più affascinanti della nostra cultura; la visione di una terra di giustizia, il mito del Paradiso Terrestre perduto, le speranze millenaristiche di un mondo rinnovato, unito al fascino dell’esotico e del meraviglioso, rendono la Lettera del Prete Gianni un’opera ancora oggi seducente e malinconica al tempo stesso.
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