Discussione: Gossip Ladies
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Vecchio 27-09-2009, 07.22.37   #1
Mordred Inlè
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Gossip Ladies

Anacronismi, of course. Demenza e Kai/Bedivere per tutti. Non sense e altre sciocchezze. Dove la fanfic va lasciala andare e così via.
E sì, quella cosa delle abilità di Bedivere... Kai la dice davvero. La storia non è venuta esattamente come volevo : (
Una parte di me è completamente innamorata di Ginevra.

GOSSIP LADIES
Camelot, luogo di mille avventure e di scontri mitologici, di re giusti e di regine bellissime, è solo una piccola costruzione di roccia al centro di un villaggio poco più evoluto rispetto alla media del tempo.
Nulla di favoloso in un villaggio di capanne e in un castello spifferoso.
La vera magia la si deve cercare (e la si trova, di sicuro) tra i suoi abitanti. Tra i cavalieri che combatterono e le dame che vi vissero. Sicuramente avevano abbastanza coraggio da non lasciarsi spaventare da un inverno particolarmente gelido in un castello particolarmente poco riscaldato.
In realtà erano persone comuni, dalla più umile delle cuoche alla più nobile delle principesse. La regina, in particolare, era una personcina tremendamente intelligente e che soffriva nel regime dittatorio maschile dell'epoca e, poiché ancora nessun movimento femminista era giunto ad arruolarla, Ginevra era in costante ricerca di qualche distrazione.
Di recente Guinevak, sua sorella minore, si era stabilita a corte con lei fino a che il re non le avesse trovato un marito adeguato, soprattutto dal punto di vista finanziario. Per Ginevra era una gioia avere di nuovo vicina l'amata sorella.
"Siete insopportabile," sibilò Guinevak, osservando la sorella maggiore e la sua figura longilinea.
"Vorrei poter dire il contrario di voi," sospirò Ginevra, appoggiata alla finestra con un lavoro di ricamo tra le mani. Purtroppo l'unica cosa che riusciva a fare in quel momento era picchiare e bucare la tela, con una violenza particolare che, probabilmente, lo stesso re Artù avrebbe apprezzato in battaglia.
Guinevak e Ginevra erano cresciute assieme ma, fin da subito, l'amore che provavano l'una verso l'altra era stato costellato da picchi di gelosia (che avevano raggiunto altezze inimmaginabili quando Ginevra era andata in sposa al sovrano).
"Penso che sarà meglio uscire da questa stanza prima che un qualche paggio finisca per trovare i nostri cadaveri."
"Un'idea brillante!" esclamò Guinevak, alzandosi subito in piedi, come una molla. "Andiamo a importunare qualche cavaliere, sono sicura che Lady Lynette gradirà venire con noi."
Ginevra portò gli occhi al cielo. Ovviamente la prima persona con cui sua sorella aveva legato era lady Lynette, moglie di Gaheris, e nota strega in incognito (come se essere una nota strega fosse possibile, in incognito). Erano ormai pubblicamente riconosciute le quattro volte in cui Lynette aveva tentato di uccidere il marito: con un veleno di topo che, invece di farlo cadere stecchito sul posto, lo aveva trasformato per sei giorni in un paguro viola; la misteriosa pioggia delle picche, accaduta solo qualche mese prima e alla quale Gaheris era misteriosamente sfuggito; il cactus assassino e, per finire in bellezza, la temibile farfalla indiana che Lynette aveva acquistato credendola mortalmente velenosa e che, purtroppo per lei, si era rivelata un animaletto da compagnia delizioso.
"Certo, sono sicura che le farà piacere," brontolò Ginevra, uscendo dalle proprie stanze, seguita dalla sorella.
Le due fanciulle, una bionda e leggiadra, l'altra castana e goffa, raggiunsero le stanze della mora Lynette che, con gioia, le seguì nel giardino di Camelot, per una passeggiata.
Oh, sfortunato sarebbe stato il cavaliere che, per destino o per caso, avesse incontrato le tre dame di Camelot, quella mattina.
Dopotutto, erano annoiate.
Il malcapitato fu uno dei più fedeli sudditi di re Artù, nonché fratello di latte e siniscalco del regno di Camelot.
"Guardate, un pezzo grosso," rise Lynette, andando a salutare sir Kai, subito riconosciuto persino da Guinevak per il colore rosso dei suoi capelli.
"Sir Kai, è una giornata meravigliosa," sorrise Ginevra, avvicinandosi all'uomo.
"Bhè," iniziò Kai, guardando il cielo plumbeo e le nuvole che minacciavano grandine e morte. Ma non si contraddice mai una regina. "Una giornata stupenda, mia signora."
"Lasciate che vi presenti mia sorella, lady Guinevak."
"E' un onore conoscervi, finalmente."
"Sir Kai è molto indaffarato, vero sir?" aggiunse subito Ginevra, tentando di salvare il pover'uomo.
"No, in realtà no."
"Siete sicuro?"
"Sì, sicuro."
"Sicuro?!" insistette la regina.
"E' sicuro, Ginevra, è sicuro," la calmò Lynette.
"Ho sentito che non siete sposato, sir Kai," si intromise Guinevak.
"Mia sorella si interessa alle mondanità," ridacchiò la regina, tentando di giustificare la sfrontatezza dell'altra. "Ma guardate che bella giornata."
Guinevak portò gli occhi al cielo e venne colpita da una grandinata.
"Sarà meglio tornare al chiuso," propose Lynette.
L'allegro e gaio gruppetto tornò al sicuro all'interno del castello mentre iniziava a scatenarsi una violenta tempesta.
"Spero che le nostre truppe vengano colpite da un fulmine," sospirò la moglie di Gaheris, sapendo bene che il proprio marito si trovava fuori alla mercé delle intemperie.
"Cosa?" domandò Kai, sconvolto.
"Ho detto che spero che le nostre truppe non vengano colpite da un fulmine. Sarebbe una disgrazievole disgrazia."
Mentre il povero siniscalco si faceva distrarre dalla bizzarra parola 'disgrazievole', Ginevra decise che era il momento di portare la discussione su un territorio sicuro e neutro, che era in grado di controllare: opinioni di guerra e ferite! Non c'era nulla di più triste di un cavaliere ferito e la tristezza, di sicuro, faceva passare a tutti la voglia di spettegolare o tormentare.
"Come sta Bedivere? Spero che sia guarito bene. E' stato così triste che abbia perso una mano in battaglia."
"Non temete, mia regina, la mano che gli è rimasta basta e avanza per tutte e due," sorrise Kai.
"Ah!" singhiozzò Guinevak, guardando il giovane siniscalco con occhi nuovi. "Basta e avanza, eh? Siete molto amici?"
"Sì, amici intimi."
"Intimi, eh?"
"Nel senso più amichevole del termine!" si intromise Ginevra.
Kai inarcò le sopracciglia, confuso. "E' il mio più fidato compagno."
Lynette si lasciò sfuggire un 'ohh' commosso.
"Molto abile in battaglia, eh?"
"Sì, ha molte abilità-" rispose Kai, leggermente inquietato.
Un altro 'ohh' risuonò nell'aria. Lynette ridacchiò.

Era ormai sera quando Ginevra andò a trovare il proprio marito Artù. A causa della difficoltà della conduzione di un regno a stampo monarchico, la regina e il re non avevano molte occasioni di vedersi (colpa dei bolscevichi, sicuramente) quindi custodivano come piccole rarità in oro quelle occasioni.
"Vostra sorella è una dama molto... particolare."
"Oh, senza dubbio."
"Per la questione del marito, sapete, pensavo a sir Kai."
"No!" urlò Ginevra, lasciandosi cadere l'uncinetto, "non penso che Kai vi ringrazierebbe."
"Dite che ha già una dama da qualche altra parte?"
"Bhè-"
"Allora, pensavo a sir Bedivere-"
"Sire!" lo interruppe Ginevra, allarmata, "nemmeno lui."
"Oh."
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[English Arthurian fandom]

❒ Single ❒ Taken ✔ In a relationship with arthurian legends
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