Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 21-06-2011, 03.53.48   #1439
Morrigan
Cittadino di Camelot
 
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Morrigan ha un'aura spettacolareMorrigan ha un'aura spettacolare
“Sono sir Gemmyl ed i suoi uomini! Sono i compagni di lord Ardross!”... “Milady... siamo qui per condurvi in luogo più sicuro...”
“Dove? Voglio vedere prima Ardross!”... “Per lord Rauger è il piccolo Icarius il legittimo erede... e considera il vostro bambino solo un bastardo... ecco perché dovete venire con noi... presso il lago di Partya...”
“Al sicuro... in una prigione...”

... in una prigione... una prigione... Gemmyl... Icarius... il lago di Partya...
Morrigan si sforzava per non perdere nemmeno un frammento, per non scordare nulla di quella visione... ma l'immagine si andava pian piano sbiadendo, e lei doveva sforzarsi sempre più per trattenerla nella sua mente. Poi la scena divenna di colpo buia e Morrigan si destò di colpo, con la testa che le pulsava forte dal dolore e Samsagra che sembrava chiamarla a gran voce.
Fu allora che li vide, uomini armati di spade pesanti che le stavano puntando le loro armi addosso. Era circondata e inerme, così come si trovava, seduta sulla pietra fredda con le spalle addossate alle merlature di quel corridoio. Non aveva alcuna possibilità di fuga.
Mentre si rendeva conto di quanto problematica fosse la sua posizione, qualcuno si fece avanti tra quegli armigeri.

“Abbiamo interrotto un qualche tuo rituale?” Domandò un uomo col capo coperto da un cappuccio. “Hai forse invocato qualche spirito, amica mia? Beh, forse hai commesso un errore... perché per te, stanotte, è giunta solo madonna Morte…”

Morrigan lo fissò, cercando di penetrare l'ombra che gli copriva il viso. Riconoscerlo era impossibile, anche perchè la luce di quella notte era a mala pena sufficiente a scorgere le sagome, tuttavia Morrigan ebbe l'impressione di cogliere qualcosa di familiare in quell'uomo. Non ebbe però il tempo di approfondire quella sensazione, perchè gli uomini armati la pressarono ancor di più con la loro minaccia. Doveva pensare, e farlo in fretta. La fuga l'aveva già esclusa, ma anche afferrare Samsagra e sperare di avere la meglio su tutti quegli uomini era solamente un'impresa folle... quindi non le restava altro da fare... doveva continuare la sua recita, fingersi inerme e spaventata e sperare così di guadagnare un po' di tempo... tempo... tempo per cosa?
Forse in fondo al cuore una speranza l'aveva, anche se non l'avrebbe mai ammessa... tempo... tempo perchè Guisgard si accorga che non sono arrivata al nostro appuntamento... tempo perchè possa allarmarsi e venirmi a cercare... tempo perchè mi possa salvare... ma no, è una follia!
Scacciò dalla mente quell'idea. Era sola. Poteva solo tentare di giocare quella carta, per non morire... o almeno per non morire subito!
Guardò l'uomo incappucciato palesando tutta la sua paura. Con la mano tremante, tese verso di lui l'amuleto che stringeva tra le dita.

"Rituale, mio signore?" balbettò, mostrandosi confusa e spaventata "Spiriti? E' solo un medaglione, signore... appartenuto a mia madre... tenetelo, se vi piace... tenetelo pure... prendetelo, se per voi è tanto importante!"

... tanto senza conoscere l'incantesimo non potrete farci nulla!

"E poi, signore... perchè queste spade?" proseguì, sgranando gli occhi come una bambina colta da vivo stupore "Io non ho fatto nulla! Ero andata dal mio confessore questa sera... da padre Ravus... chiedete a lui! E adesso cercavo solo un posto tranquillo per la mia anima e per le mie preghiere! Cosa mai vi ho fatto per giustificare tutto questo?"

... Guisgard, dove sei? Che fine hai fatto? Se non fai in fretta, forse non arriverò nemmeno a dirti quel nome... Gemmyl... Icarius... il lago di Partya...
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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