Altea fissava il soffitto, in attesa dell’arrivo di Elisabeth.
Il Carrozzone procedeva nel suo viaggio e piccole oscillazioni, seguite da leggeri e quasi impercettibili scricchiolii, rendevano meno cupo l’assoluto silenzio che regnava nella stanza.
Da una piccola finestra circolare era possibile vedere le acque e la sponda meridionale del fiume.
Le notti sul Calars.
Hanno un qualcosa di magico, di incantato.
Il calore che sorge dalle sue acque, salendo verso il Cielo, rende tutto come sfocato, sbiadito.
E allora un mondo diverso sembra filtrare da quei vapori.
Un mondo nel quale le stelle scintillano con una luce diversa in un’oscurità notturna che sembra infinita.
E cullata dall’andatura del Carrozzone e avvolta da quel rilassante silenzio, Altea si abbandonava ai suoi pensieri, in attesa di conoscere meglio la sua compagna di stanza.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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