Gaynor si era ormai lasciata dietro le mura di Cartignone.
Stava attraversando il bosco.
Un bosco che ormai non faceva più paura.
Da lontano si udivano suoni di corni, canti e balli.
I nani festeggiavano la liberazione di quel posto dall’orrore dell’eresia atara.
E mentre proseguiva il suo viaggio, attraversando una radura, Gaynor si accorse di qualcuno.
Scavava alcune fosse e poneva delle lapidi nel terreno.
Fissandolo meglio, la ragazza, riconobbe in lui la sagoma del Vecchio delle Fosse.
Ma fu solo un attimo.
Avvicinandosi a quella radura vide solo alcuni uomini che sotterravano dei cadaveri.
E passando accanto a quelle tombe riuscì a leggere due nomi.
Su una lapide vi era impresso il nome di Bumin e su un’altra quella di Dukey.
Poi, superata quella radura, Gaynor continuò il suo viaggio verso la lontana Imperion.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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