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Vecchio 13-01-2012, 23.39.20   #114
Chantal
Cittadino di Camelot
 
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Chantal sarà presto famosoChantal sarà presto famoso
Ad un tratto la porta si aprì ed una candela squarciò la penombra.
“Chantal, ragazza mia…” sedendosi accanto a lei la governante “… ti ho sentita gridare… si, hai gridato… forse quando eri ancora addormentata… hai fatto un brutto sogno?” Le accarezzò i capelli. “Su, stenditi ora… resterò qui fino a quando non ti riaddormenterai… e ti narrerò di nuovo di quella Città dei Cieli che vidi spesso da piccola… sai? Ne feci una poesia, per ricordare bene ogni cosa di quell’immagine…”


Quando sopraggiunse la governante, la ragazza respirò profondamente,come se tutto ad un tratto avesse ritrovato l'aria che sentiva esserle mancata in seguito a quel sogno.
Fu spaventata da quella distanza incolmabile tra lei e le persone a lei tanto care a causa di un ostacolo per lei insormontabile,la paura del fiume.
Chantal lo temeva come fosse un'entità viva,la sua fluidità cadenzata dall' irregolare pulsare delle sue acque sul letto scosceso,il suo accrescersi e ritrarsi con le stagioni, il cambiare colore a seconda delle ore del giorno davano alla ragazza l'impressione che il fiume fosse una creatura dotata di cuore ed anima propri.
E lei non riusciva a guardarlo negli occhi,non vi riusciva,e più di tutto non riusciva a non temere le sue profondità,come se celassero un mistero.
Ma forse non era solo quello.
Forse era inquieta per le immagini del sogno,o per quelle acque che si tingevano di rosso.
D'un tratto dinnanzi ai suoi occhi si creò una scena improvvisa.Si vide in un bosco,come quella volta al lago con Pierre,e si vide con quel cervo bianco ferito a morte,sulla sponda di acque cristalline.E lei che lo aveva tra le braccia,sanguinante,agonizzante.Ancora la freccia conficcata nel terreno e il sangue che si allargava in una macchia sempre più grande sul petto di quella creatura,proprio come nel sogno le acque si tingevano di rosso..rosso sangue che andava allargandosi rovinosamente.



Quella scena,inaspettata, fece tremare Chantal..il cervo ferito il cui candido vello si macchiava di sangue,e le cristallince acque del Calars che si corrompevano di quella macchia rossa...Chantal non comprendeva perchè quell'assimilazione si fosse affacciata alla sua mente,lei che non era neanche sicura di aver realmente veduto un cervo bianco,lei che s'era ritrovata con Pierre e,forse solo per un inconsueto tempismo s'era trovata a frapporsi tra il dardo e l'animale..ancora le si imperlò la fronte di sudore,ancora prese a batterle il cuore percuotendola in seno.
La matura donna, pur pregna di esperienza e saggezza ,ascoltò la visione che la ragazza le aveva narrato e le si strinse il cuore,tradendo quelle inquietudini che anche mentre si erano ritrovate nella saletta col ritratto erano insorte in lei.
Pensò,quindi,di recitare quei versi a lei tanto cari e che la ragazza ascoltò con intensa partecipazione,tanto da rimanere suggestionata ancor più fortemente dall'esisteza di quella città..
“La Città dei Cieli che si erge tra le nuvole,
è dove si realizza ciò che da sempre si vuole.
Una città sospesa tra la terra, la Luna e le stelle,
che sembrano tanto vicino da potersi toccare quelle.
Una Città governata da una regina bella ma assai triste,
che se pur senza la Gioia d’Amore, non si arrende e resiste.
La Città dei Cieli che sorge oltre l’orizzonte lontano e infinito,
perduta nei sospiri di una notte e figlia di un sogno mai svanito.”


Dopo quei versi recitati con intonazione di chi narra un sogno,la donna le narrò ancora ed ancora delle meraviglie di quel luogo.
Piano piano le inquietudini si diradavano e si levava nel cuore un soffio leggero,come una speranza.
La ragazza si lasciò accarezzare amorevolmente abbandonandosi alle tenerezze ed al calore che la donna le infondeva e le offriva..
Per qualche momento Chantal provò la sensazione di aver attraversato anche lei quella città,come se avesse potuto visitare i suoi giardini con Angeli a custodirli,e profumi e colori ignoti al creato.
Eppure,come un senso di oppressione invase la ragazza che non riuscì a trattenersi,esortò,qunidi,la donna che, tanto amorevolmente era ancora in piedi nel cuole della notte per tenerle compagnia,a riferirle tutto quello che aveva veduto di quella città nata dal carezzevole alito del fiume.
"..Perduta nei sospiri di una notte e figlia di un sogno mai svanito.."Ripetè la ragazza appena sussurrando quelle parole.
"Sono parole bellissime.."Aggiunse.
E mentre si accomodava nel mezzo del letto,avvolgendosi nelle profumate e bianche lenzuola per riscaldarsi ,si strinse al guanciale che sentiva essere fresco e confortevole come un rifugio sicuro,e sfuggendo gli occhi della donna ne cercò,invece, la mano con la sua.
"Non lasciatemi sola,ve ne prego.Ho paura del fiume.E la regina triste,credete che anch'ella potesse avere paura del fiume?"Strinse la mano della donna più forte e riprese. "Narratemi di lei.così potro comprendere il suo regno."
Chantal non è connesso