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Vecchio 25-07-2012, 04.01.28   #2879
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
La porta si aprì e la locandiera entrò nella stanza.
Gettò uno sguardo su Guisgard che dormiva tranquillo nel letto.

Il fresco vento, che soffiava dai monti vicini, trasportava fino al Casale il profumo del bosco ancora inumidito dalla pioggia caduta il giorno prima.
L'odore dei prati bagnati, dei frutti maturi e dei fiori appena sbocciati impregnava l'aria, mentre il fruscio del vento faceva vibrare e scintillare le foglie degli alberi come tanti sonaglini.
Il suono dell'ocarina di Guisgard sembrava quasi unirsi al rumore del vento e per questo giungere ancora più lontano.
Stava adagiato sotto il porticato e poteva vedere, da lì, il Sole, di un rosso purpureo, che andava a baciare l'orizzonte e a spegnersi pian piano in un cielo dai riflessi vermigli e ancestrali.
Restò là fino al crepuscolo e poi alla sera.
Pian piano il Casale si addormentò e anche le ultime luci si spensero.
E di nuovo Guisgard riprese a suonare la sua ocarina, stavolta accompagnando le note con la sua voce:
“Ecco, sta giungendo una nuova notte...
Ed anche stavolta mi prende la paura...
La paura di doverla attraversare senza di te, la paura di non poterti ritrovare...
La paura che tutto questo, con l'alba, si rivelerà solo un sogno...
Il sogno di averti incontrata, di averti conosciuta e di averti amata...
Io che avevo promesso di cantarti, di accompagnarti, di conquistarti...
Io che avevo giurato di farti sorridere, di farti sognare, di farti innamorare...
Io che avevo immaginato il tuo volto, il tuo sguardo, il tuo bacio, il tuo amore...
Io che avevo solo chiesto di vivere, di invecchiare e di morire con te...
Ma è giunta di nuovo la notte e una notte non è abbastanza lunga per averti solo per me...
Una notte è fatta di infiniti attimi, infiniti minuti e infinite ore...
E ciò che resta dell'eternità è ormai troppo vasto per pensare di poterlo vivere senza di te...
E questa notte mi appare come l'eternità...
Troppo breve per fare l'amore con te e non abbastanza lunga per illudermi di dimenticarti...”
E finito di cantare, restò sotto il porticato fino all'alba del nuovo giorno...

“Bene, sta finalmente riposando.” Disse con un leggero sorriso la locandiera. “Meglio così...magari starà anche sognando...” avvicinandosi poi a Talia e portandola verso la finestra della camera “... si, è meglio che il cavaliere si sia addormentato... milady...” parlando sottovoce alla ragazza “... è giunto qualcuno alla locanda poco fa... e ha chiesto di voi... espressamente di voi... dice che vuole parlarvi di cose molto importanti e vi prega di incontrarlo da sola... probabilmente viene da Gioia Antica... cosa decidete di fare? Volete vederlo? Vi sta aspettando giù al pianterreno... ci sarò comunque anche io nella sala, insieme al buon menestrello, così non sarete veramente sola...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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