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Vecchio 27-05-2014, 23.47.42   #2103
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Alzai un sopracciglio e scossi la testa.
Nemmeno accorta? Ma se mi ha preso un colpo!
Non dissi nulla e lo seguii nella locanda.
Rimasi sorpresa che volesse pagare la nostra camera, ma non obiettai davanti al locandiere.

Citazione:
Raggiunsero così la loro stanza e cominciarono a prendere la loro roba.
E nell'aprire uno degli armadi, il cavaliere trovò ciò che restava dell'abito indossato da lei la notte della trappola.
“L'abito...” mostrandolo a Clio “... ma tanto non ci serve più, no?” Lo lasciò cadere sul letto.
Guardò poi verso il soffitto e sbuffò.
“Al diavolo, mi sento doppiamente idiota...” scuotendo il capo “... e se ti fosse accaduto qualcosa? Se quei fanatici ti avessero ferita o appesa a quel cappio? Non è giusto...” avvicinandosi a lei “... no, non lo è... non è giusto che io ora mi senta in colpa, quando invece tu pensi a...” soffocò un impeto di rabbia.
Era troppo, mi voltai di scatto.
Non ero abituata a soffocare così tanti sentimenti, così tante emozioni contrastanti.
Sentivo la rabbia ribollire dentro di me.
"A?" tuonai "Sì, penso a Karel.." avvicinandomi a lui "All'unico uomo che abbia mai amato, che avevo deciso di sposare, per quanto sia folle.." mi avvicinai talmente tanto, da costringerlo ad indietreggiare sempre più "Che ora è disteso in un letto, intrappolato in un sonno irreale, sospeso tra la vita e la morte.. per colpa mia, perché ha voluto a tutti i costi assistere a quel duello.. Mentre io.." i miei occhi erano infuocati, ma continuavo ad avanzare, arrivando vicinissima al cavaliere "Io sono qui.." continuai , rabbiosa, posando la mia mano sul suo collo con impeto, quasi volessi tirarlo ancora più vicino a me "Io sono qui.. con te.." esitai "A.. a tremare se appena mi sfiori, a invocare un altro bacio rubato, dovendo restare impassibile.. a sperare di non doverti dire addio.." avevo parlato a raffica, col fiato corto.
Per un momento, fui sul punto di baciarlo, ma non lo feci.
Sapevo che se l'avessi fatto in quel momento, forse non sarei stata più in grado di tornare indietro.
"Che razza di donna si comporta così?" sentivo le lacrime affiorare, cercai di dominarmi "Lo capisci che è una lotta sleale? Lui non è qui.. non può difendersi.. non può lottare per me.. tu... tu sei qui.." senza togliere gli occhi dai suoi "E io.. io non faccio che pensare a te.. e mi sento orribile.." risi, cercando di non piangere "Dannazione.. aspettavo soltanto che mi invitassi a ballare.." risi ancora "E io non ballo nemmeno.. quando hanno detto il suo nome io.. io pensavo a te, la notte della caccia.. e in un attimo sono tornata indietro.. a quando mi chiese di sposarlo.. credevo che tutti potessero leggermi nel pensiero.. che conoscessero i miei segreti..".
Chiusi gli occhi per un attimo, ero esausta.
Non mi ero mai esposta così tanto, ma sapevo che tutto quello mi avrebbe tormentato finché non me ne fossi liberata.
"La verità.." sussurrai, lasciando ricadere la mano, mentre ormai le lacrime mi rigavano le guance.
Mi sforzai di alzare lo sguardo "La verità è che sono una donna orribile.. non.. non sono proprio capace.." sorrisi appena "Era molto più semplice quando non ci provavo nemmeno.." mormorai, per poi tornare a guardare il cavaliere.
"Non merito nessuno di voi.." indietreggiai, abbassando lo sguardo.

Citazione:
Ma col piede toccò qualcosa che era nascosto sotto il letto.
Si chinò per vedere di cosa si trattasse.
Era avvolto in un panno.
Guisgard lo prese e lo aprì.
E con loro grande sorpresa trovarono all'interno, ancora insanguinata, la spada con cui Clio aveva trafitto la bestia.
E sul panno, inciso col sangue dell'animale, c'era scritto:

“Ciò che è stato ritornerà e ciò che è oggi non sarà più. La prossima sarai tu.”
Cercai di respirare normalmente.
Bastarono quelle poche parole a farmi tornare alla realtà.
Avevo davvero parlato in quel modo? Forse avevo fatto male ad espormi in quel modo ma, al diavolo.. i sotterfugi non facevano per me.
Cercai di concentrarmi sulla bestia.
"Oh, che bravi hanno fatto la rima.." sorrisi "Bene, almeno ci sarà la resa dei conti.. e potrò ridare la spada a Dort.. se credono di farmi paura, si sbagliano di grosso!".
Mi faceva molta più paura ammettere ciò che provavo.
Combattere era la cosa che sapevo fare meglio, così come amare, ormai era chiaro, era quella che mi riusciva peggio.
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