Bad ascoltò con attenzione Gwen, tra una boccata di fuga e l'altra.
"Vale la pena dar credito a ogni pista..." disse poi "... portami a quel casale, voglio vederci chiaro... in una cittadina come questa la regola principale è una sola da tenere a mente... la gente qui non ragiona come si fa in una grande città... per scoprire la verità dobbiamo quindi ragionare come farebbe un abitante del posto, Gwen."
Poco dopo salirono in auto e raggiunsero la zona del casale.
Il cielo si era ingrigito di colpo, facendo sparire i giochi dorati del Sole sulla brughiera e lasciando libere le ombre che annunciavano il prossimo crepuscolo.
Come se quel mondo campestre e in parte ancora selvaggio potesse essere ora libero di mostrare i suoi demoni, lontano ora dalla luce e dalle certezze del mondo moderno.
L'auto dei 2 si fermò alcune centinaia di metri distanti dal casale, ben nascosta dietro alti e robusti faggi.
Il casale appariva silenzioso, come addormentato.
Trascorse lunghi minuti, quasi un'intera ora senza che vedessero alcuno intorno al casale.
Poi a un tratto Gwen sentì qualcosa.
Come un fascio di voci, con cadenza melodica.
Proveniva da un punto non lontano da loro.
Infatti oltre i faggi, a una cinquantina di metri, si intravedeva un declivio, oltre il quale si scendeva ai piedi del grosso tumulo sui cui era ferma la loro auto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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