Discussione: Il nome della perla
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Vecchio 23-05-2018, 23.58.16   #1
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il nome della perla

IL NOME DELLA PERLA

"Spalancano contro di me le loro fauci:
un leone che sbrana e ruggisce."


(Salmo 22)





La Sundra, uno sterminato ed impetuoso oceano di valli, boschi, colline e monti, un insieme di lande selvagge e millenarie simili ad un mare frastagliato di borghi addormentati, austeri manieri, torri diroccate e villaggi senza nome.
Qui dove pulsa ogni specie di fiori, frutti, piante ed alberi e dove vegetano antiche leggende che in molti fingono di non credere più.
Nella Sundra la nebbia è come un canto, un velo, un fantasma, una maledizione che rende tutto incantato.
Bianca ed eterea sale dal profondo ancora umida di pascoli sommersi, canti ancestrali e caverne ove albergano raminghi gli spiriti della notte.
Più tardi con la Primavera e poi l'Estate le piogge stagionali rapide battono a scrosci sui tetti aguzzi e rinsecchiti dei borghi e dei villaggi, con le nuvole che liberano parte di quei sogni e di quelle maledizioni così che gli uomini non vivano nell'ignoranza dei vecchi arcani e delle meraviglie che la Luna racconta alle stelle nella solitudine della notte.
Verso Nord, oltre i confini del ducato Capomazdese e dopo il Monte Sacro all'Arcangelo, le creste rocciose ed ammantate raggiungono una notevole altezza ed assumono un aspetto bizzarro e misterioso.
La più settentrionale appare come sospesa tra cielo e terra, come proprio un'umida nuvola nebbiosa.
Quel costone isolato e lussureggiante protrude in uno spazio quasi illimitato che sovrasta il profondo passaggio del fiume Isclas e su cui si erge l'intera città si Sant'Agata di Gotya.
Racchiusa da pareti rocciose e a strapiombo, la Perla della Sundra, com'era chiamata dai poeti e dai sognatori, è protetta da antichissime mura e le guglie delle sue mille chiese assumono per i viaggiatori lontani i profili opalescenti e cangianti di sterminate nuvole alla deriva su un orizzonte crepuscolare dai tratti fiabeschi.
Nell'anno di Grazia 1771 il terrore apparve in queste lande, diventandone il padrone.
Solo un anno dopo la sua macabra fama oltrepassò i confini di questa ragione, arrivando fino ai palazzi nobiliari di Capomazda, mentre tra la nostra gente si diffuse la convinzione che nessun mortale sarebbe mai stato in grado di sconfiggerlo.
Sotto i suoi attacchi tutta la Sundra sprofondava lentamente nelle tenebre della paura, della disperazione e della morte.






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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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