Roberto la baciò.
Baciò Clio all'improvviso, come se volesse farla smettere di parlare.
Perchè le parole non contavano più.
E fu un bacio lungo, appassionato, desiderato e sognato da sempre.
Un bacio reso intenso dalle braccia di lui attorno al corpo di lei.
E ora lei si sentiva protetta.
E quel bacio durò un tempo indefinito.
“Sono stanco” disse lui in un sussurro, assaporando ancora le labbra di lei “di sguardi rubati, sospiri trattenuti e parole mai dette... e non ho altro linguaggio ora che non sia questo...” la baciò ancora.
A lungo.
Quasi incurante di non essere da soli in quella casa.
“Aspettami...” mormorò poi “... che sia a Crysa o in cima al mondo... aspettami... io verrò...”
Poi d'improvviso dei passi e i due giovani amanti fecero un passo indietro.
Apparve il medico.
“Il ragazzo sta meglio...” mormorò l'uomo “... è solo un po' provato dalla prigionia... un po' di riposo e poi sarà come nuovo... mi ha detto di non vedere l'ora di poter ritornare sulla sua isola.”
“Dio sia lodato.” Esclamò Roberto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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