Discussione: Itinerari I luoghi del ciclo arturiano
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 07-05-2012, 14.22.47   #28
Taliesin
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Taliesin
Registrazione: 04-06-2011
Residenza: Broceliande
Messaggi: 914
Taliesin ha un'aura spettacolareTaliesin ha un'aura spettacolareTaliesin ha un'aura spettacolare
Rex quondam, Rex futurus...

La Bretagna è una terra dalla duplice identità: una visibile a tutti costituita da valli, boschi, fiumi e dolci colline verdeggianti; e un’altra più nascosta e misteriosa, ricca di luoghi che spesso risultano semplici nomi di fantasia come Camelot, la residenza di Re Artù, Camlan, il luogo dove si suppone sia avvenuta l’ultima battaglia di Artù, o Badon, il luogo dove si svolse il famoso quanto drammatico combattimento tra Artù e i Sassoni.
Fiumi d’inchiostro sono stati versati da molti commentatori, autori e storici per cercare di identificare questi posti, molti dei quali non furono mai scoperti.
Tutto ciò per il semplice fatto che non sono stati mai considerati parte del mondo reale, bensì di quello del mito e della leggenda. Seppur frutto della fantasia e immersi nel mito, i nomi di queste città sono da attribuire a luoghi realmente esistiti; ma nel corso del tempo, il nome leggendario ha avuto più risonanza di quello reale per dare più vigore alle leggende del ciclo arturiano.


Alderley Edge
Cheshire, Inghilterra



Secondo la leggenda locale, sotto un grande basamento di arenaria, conosciuta con il nome di “The Edge”, c’è una grotta in cui Artù e suoi cavalieri si addormentarono. La storia narra di un agricoltore che si trovava sulla strada che conduceva al mercato della città di Macclesfield. Questi, giunto nei pressi del mercato, fu fermato da un anziano che voleva comprare il suo cavallo bianco. Iniziarono subito le trattative per l’acquisto ma l’agricoltore rifiutò l’offerta dato che la riteneva troppo bassa. Così si allontanò in groppa al suo cavallo. Sulla strada di ritorno, non avendo trovato nessun acquirente, riapparve nuovamente l’uomo misterioso e, dopo altre trattative, l’agricoltore accettò l’offerta. Subito dopo l’anziano uomo lo condusse su per un pendio e qundo posò le mani su alcune rocce queste si aprirono rivelando un cancello di ferro. Queto cancello era l’ingresso di una grande grotta posta sotto una collina. Quando penetrarono al suo interno, l’agricoltore riamse sbalordito vedendo Artù e il suo seguito immersi in un sonno profondo. Il cavallo era destinato per uno dei cavalieri; per questo l’agrticoltore ricevette una borsa piena d’oro per il suo cavallo. Appena prese la borsa fuggì sentendo il cancello chiudersi con fragore alle sue spalle.

Arthur’s Seat
Edinburgh, Scozia



L’enorme rupe che si eleva per un’altezza di 250 metri sopra il livello del mare, oltre la città di Edimburgo è conosciuta come “L’Arthur’s Seat” (Il Trono di Artù) sin dal XV secolo. La regione di Holyrood Park offre una vista terrificante sia sul paesaggio circostante che verso il mare ad oriente. Il “trono” stesso si dice che sia posto tra il più alto punto della montagna e una piccola strada a sud. Infatti è probabile che sia stata nominata successivamente con il nome di un eroe locale che guarda caso si chiamava proprio Artù. Ancor più interessante, è che Edimburgo è identificata con “Castle of Maidens” in molti racconti arturiani, probabilmente perchè uno dei suoi nomi fu “Castellum Puellarum” (Castle of Woman o Castello delle Donne). In alcune storie talvolta viene considerato un luogo dove molte donne venivano fatte prigioniere; in altre epoche sembra che fosse abitato da un donna molto seducente che tentava i cavalieri di passaggio.

Avalon

E’ uno dei più importanti siti dove si svolsero le vicende arturiane. Secondo alcuni studiosi la parola Avalon deriverebbe da Yns Avallon (Isola di Avalon) che fu il regno del dio celtico Avallach. Secondo altri studiosi invece la leggendaria città di Avalon si identifica con Glastonbury. Infatti su una croce di piombo, trovata da William Camden nell’VIII secolo nei pressi dell’antica abbazia, troviamo scritto:
Qui giace il grande re Artù nelle isole di Avalon
Comunque, al contrario degli altri siti descritti in questa sezione, Avalon non è un luogo realmente esistente. Molti autori l’hanno identificata con questa o quell’altra città dell’Inghilterra anche se a tutt’oggi sembra che la misteriosa Avalon, epicentro della saga di Re Artù, sia proprio da identificare con Glastonbury.

Bamburgh Castle
Northumberland, Inghilterra



Imponente fortezza medioevale che domina il minuscolo villaggio di Bambrgh che si trova sulla sabbiosa costa di Northumberland. Si pensa che le massicce mura di questa fortezza siano i resti dell’originale castello di Lancelot. Questo si evince dalla presenza di un’antica roccaforte nello stesso punto in cui ora sorge questa imponente struttura.
Nel 547 Bamburgh divenne la capitale del regno di Northumberland, dominio degli Angli, che si sono stabiliti qui nella prima parte del VI secolo. Come tale potrebbe essere stata il luogo della sancita alleanza con i Sassoni che furono i primi nemici di Artù nelle sue battaglie per mantenere l’egemonia in britannia. Un tempo il luogo non era chiamato Bamburgh bensì “Din Guayrdi”, denominazione probabilmente suggerita da Joyous Garde a Sir Thomas Malory, che per primio lo descrisse come patrimonio di Lancelot nel suo racconto arturiano del XV secolo, “Le Morte D’Arthur”.

Cadbury Castle (Castello di Cadbury)
Somerset, Inghilterra


Cadbury è un luogo legato a re Artù sin dagli ultimi anni del XVI secolo, quando il distinto antiquario John Leland lo descrisse nel suo resoconto sull’antica storia inglese. Egli scrisse: “all’estremo limite meridionale della chiesa di Cadbyri si trova “Camallate” , un tempo una famosa città o un castello… La gente nulla poteva raccontare di quel posto, ma essi avevano sentito dire che Artù si recò a Camalat…”. Camallate o Camalat si tratta di sicuro, di Camelot, la nota città di Artù dove risiedevano la Tavola Rotonda e i suoi cavalieri. Sebbene la comunità di Cadbury sia mite si è trovata spesso coinvolta in vari conflitti per un buon numero di anni. L’investigazione archeologica che ebbe luogo lì nel 1960, indicò che la collina, fu veramente un sito risalente all’età del ferro. Fu in seguito riforificata con una grossa quantità di terra e assi di legno per difendersi durante il periodo critico del VI secolo quando Artù era all’apice della sua potenza. Le fondamenta di un palazzo signorile rinforzato con del legno è ciò che sembra essere l’iniziale costruzione di una chiesa priva di mobili.Una strada selciata conosciuta come “King Arthur’s Hunting Track”, unisce i due siti e un gran numero di leggende locali sostiene la teoria secondo la quale questi luoghi siano in qualche modo legati alle vicende arturiane. Più tardi nel XIX secolo, quando un gruppo di archeologi vittoriani giunsero per analizzare le storie raccolte intorno alla collina, un uomo del luogo chiese se essi aveva scoperto il corpo del grande Re. Il Folklore conserva il ricordo di Artù e dei suoi cavalieri addormentati sotto la collina. Si dice che se una persona lascia una moneta d’argento con un cavallo sulla Midsummer’a Eve, il cavallo si troverà sellato il mattino seguente.

Cader Idris
Gwyndd, Galles


Nella campagna Gallese si trova una montagna di circa 900 metri di altezza che i locali affermano sia infestata dagli spiriti e chiunque trascorra la notte sulla cima del “Cader Idris” si sveglierà pazzo o poeta. Molte leggende riguardano la grande collina e una delle più recenti sostiene che il gigante Idris visse lì. Tre grosse pietre si trovano ai piedi della montagna e la leggenda dice che Idris un gorno si arrabbiò e le prese a calci facendole rotolare giù dalla montagna. Altre leggende gallesi affermano che Artù costruì il suo regno prorpio qui, da cui il nome Cader Idris o il Trono di Artù. Nessuno sa esattamente quando Cader Idris entra a far parte delle leggende legate ad Artù ma la presenza mistica non può essere negata quando rimanendo sulla cima della montagna si respira la foschia e si guarda la nebbia scivolare dal picco del gigante.

Caerleon-Upon-Usk
Gwent, Galles


Secondo Geoffrey di Monmounth nella “Storia del Re di Bretagna” del XII secolo, questa fu la città principale di Artù. In una lunga descrizione si pensa che questa fu costruita per emulare Camelot nel suo splendore. Al suo interno accoglieva due chiese dove i cori cantavano la lode a Dio senza mai fermarsi e un collegio di 200 alunni esperti nell’arte dell’astrologia e della predizione. Sempre secondo Geoffrey, a Carleon fu incoronato Artù e risiedeva la sua prima corte composta da una cospicua compagnia di cavalieri accompagnati dalle loro signore.
Il sito attuale presenta le rovine di un bellissimo anfiteatro romano ed ampie costruzioni tra cui case con annesse stanze da bagno e caserme. Fino ai tempi recenti il corpo centrale dell’anfiteatro era chiamato “ La Tavola Rotonda”. La spiegazione di Geoffrey è probabilmente falsa e certamente influenzata dal suo eccessivo patriottismo. Infatti Geoffrey nacque proprio a Monmounth. Il nome della romana City of Legions (Caer-Leon) porta ad identificare questa città come il possibile luogo in cui si svolse la nona delle dodici battaglie combattute tra Artù e i Sassoni.

Camelot

Insieme alla città di Avalon è una dei più importanti luoghi dove si svolsero le vicende di Re Artù. Secondo la leggenda era il luogo di residenza del grande Re e dei suoi cavalieri. Come nel caso di Avalon, non essendo un luogo realmente esistente, anche Camelot è stata a più riprese identificata con una città diversa dell’attuale Inghilterra o Galles. Alcuni autori l’hanno associata a Caerleon-upon-Usk in Galles, altri, con Camelford in Cornovaglia. Mallory, nella “Morte d’Arthur” l’ha identificata con l’attuale Winchester in Inghilterra. Nel XVI secolo John Leland, nella sua trattazione della storia inglese descrive invece Cadbury come l’antica Camelot. Infatti troviuamo scritto: “all’estremo limite meridionale della chiesa di Cadbyri si trova “Camallate” , un tempo una famosa città o un castello… La gente nulla poteva raccontare di quel posto, ma essi avevano sentito dire che Artù si recò a Camalat…”. Secondo Leland, Camallate o Camalat, è di certo la leggendaria Camelot, la nota città dove risidevano Artù e il suo seguito di cavalieri.

Chalice Well Gardens
Glastonbury – Somerset, Inghilterra


Chalice Hill è la terza e la più dolce delle tre colline che formano il cuore delle sacre terre di Glastonbury. La collina, situata tra la città di Glastonbury e la Tor, nasconde la città stessa. È stata per lungo tempo considerata la più sacra delle colline, ed è da molti ritenuta il luogo in cui è custodita la sacra coppa del Graal. Nei pressi della città scorga un’acqua di color rosso dovuto alla presenza di grandi quantità di ferro nella zona circostante. Qualche decennio fa intorno alla fonte vi era un ameno giardino sorvegliato da custodi del luogo. All’interno del giardino, circondato da mura che si ergono nella parte più bassa della collina, ci sono alcuni piccoli ripari dove i visitatori possono fermarsi e sognare il Sacro Graal e Artù. A causa della sfumatura rossastra dell’acqua, la fonte un tempo veniva chiamata “Blood Spring”. Negli ultimi tempi è stata misticamente associata al sangue di Cristo raccolto nel Graal.


Dozemary Pool
Cornwall, Inghilterra


Qui, secondo la tradizione locale, Sir Bedivere, scagliò la famosa spada magica di Artù, Excalibur. Questo, infatti, è uno dei tanti luoghi dove questo evento si suppone abbia avuto luogo: altri sono Pomparles Bridge, a Glastonbury, Looe Pool e Llyn Llydaw nel Galles. In realtà, nonostante la sua atmosfera mistica Dozemary è proprio uno dei siti in cui è meno probabile che sia stata riposta per sempre Excalibur. Infatti il lago si trova molto lontano dai tradizionali siti dove si svolse la Battaglia di Camlan dove Artù fu colpito a morte. Per altri, nonostante le storie sul lago si susseguono senza avere fine, appare molto lontano dalle suggestioni di un tempo poiché si prosciugò completamente nel 1859, divenendo così la dimora meno probabile per la Dama del Lago.


Glastonbury Abbey (Abbazia di Glastonbury)
Glasonbury – Somerset, Inghilterra


Riparate dalle tre colline, di cui la più grande e la Tor, le rovine dell’abbazia di Glastonbury sono tutto ciò che rimane di quella che una volta era la più grande chiesa monastica di tutta la Bretagna, seconda per grandezza e ricchezza, solamente a quella di Westminster. Nell’alto medioevo invece era considerato il più grande santuario d’Europa.
Qui, secondo la leggenda, giunse Giuseppe di Arimatea, lo zio di Gesù che diede la sua tomba per seppellire il corpo di suo nipote. A Giuseppe fu affidato il Santo Graal e dopo la Resurrezione di Cristo, fuggì dalla Bretagna con la coppa e fondò la prima chiesa cristiana sulle antiche Isole di Ynys Witrin. Queste isole talvolta conosciute con il nome di “Isole di Vetro”, o Avalon, sono meglio conosciute oggi come Glastonbury.
Il corpo di Artù fu portato qui per essere seppellito. Oggi una piastra di marmo indica il luogo dove, nel 1191 la sua tomba fu presumibilmente scoperta da alcuni muratori che lavoravano alla ristrutturazione dell’abbazia dopo che fu quasi distrutta da un incendio nel 1184. Se questa è davvero la tomba di re Artù o una macchinazione perpretata dai monaci per trovare i fondi per la ricostruzione della loro chiesa non è stata mai smentita. Una croce di piombo, l’ultima volta vista da William Camden nell’VIII secolo, fu usata per essere mostrata nell’abbazia e si legge:
Qui giace il grande re Artù nelle isole di Avalon
Alcuni credeno che tutto questo sia falso, altri invece sostengono che invece sia la tomba autentica in cui riposa il più grande Re della Bretagna.


Glastonbury Tor (Torre di Glastonbury)
Glastonbury – Somerset, Inghilterra


Glastonbury Tor si eleva come un faro sopra l’uniforme “Somerset Plain” e la “Tor” sembra che guidi i pellegrini nei loro mille viaggi tra questi posti straordinari, un tempo descritti come “ La Terra più Sacra”. Si narra che sotto la Tor ci sia un regno sotterraneo governato dal Signore delle “Wild Hunt”, Gwynn ap Nud, una potente figura dell’altro mondo che una volta fu scacciato dalla “Celtic St Collen” e si crede che ancora oggi frequenti assiduamente le colline intorno a Glastonbury. Si ritiene che al tempo ci fosse una strada sacra, usata dai sacerdoti e dalle sacerdotesse per le processioni, che raggiungeva alcune rocce tondeggianti che circondavano la Tor. I pellegrini moderni seguono ancora le tracce di questa antica strada e raccontano di esperienze visionarie durante il pellegrinaggio.
Dalla cima della Tor, che si trova a 150 metri sopra il livello del mare, si può scorgere “Cadbury Castle” a sud e “Brent Knoll” ad ovest, vicino al “Bristol Channel”. La Tor un tempo fu probabilmente un’isola, da qui la sua identificazione con l’isola misteriosa di Avalon dove la tradizione racconta che Artù si recò qui per curare le sue ferite.


p.s. Grazie infinite a Gianfranco Zampetti, profondo conoscitore di miti e misteri del passato ed infinitamente appassionato alle meraviglie dell'universo arturiano. www.mitiemisteri.it

Taliesin, il bardo
Taliesin non è connesso   Rispondi citando